NAPOLI – Approfondita, in commissione Patrimonio e Personale, presieduta da Vincenzo Varriale, la questione dell’IMU (imposta comunale sugli immobili) dovuta dall’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) al Comune di Napoli. All’incontro hanno partecipato il commissario straordinario dell’istituto, Carlo Lamura, il direttore generale Bruno Perna, l’assessore al Patrimonio Carmine Piscopo e Maurizio Zofra dell’Assessorato al Bilancio.

L’istituto, ha spiegato il commissario straordinario dello IACP, non ha la possibilità di versare al Comune di Napoli i circa 9 milioni di euro di IMU, somma derivante dall’applicazione agli alloggi dell’istituto dell’aliquota del 10,6 per mille, quella prevista per i proprietari di abitazioni diverse dalla prima casa. Per ognuno degli oltre 17.500 alloggi di cui è proprietario nel territorio comunale, pari all’80% di tutto il suo patrimonio, l’istituto deve versare al Comune circa 1200 euro di imposta sugli immobili a fronte dei 500 euro incassati, al netto delle morosità. Una situazione, per il commissario, non giustificata dalla natura degli alloggi, assegnati a cittadini appartenenti a fasce disagiate individuati dal Comune secondo apposite graduatorie. Per il 2012, una compensazione ha chiuso la partita di crediti e debiti reciproci tra i due enti, con l’IMU e altre pendenze relative all’ICI degli anni passati compensati dal debito del Comune verso lo IACP relativo ad un finanziamento ottenuto dal Ministero dei Lavori Pubblici nel 2004 per la costruzione di 158 alloggi, poi realizzati direttamente dallo IACP. Per consentire all’Istituto di chiudere il bilancio, l’unica soluzione, secondo Lamura, è quella di ridurre l’aliquota, applicando alle case IACP quella del 6 per mille prevista per la prima casa, in linea con quanto già effettuato dagli altri 98 comuni della Provincia che applicano l’aliquota del 4 per mille. Altra proposta operativa, venuta dal direttore generale Perna, è quella di cedere al Comune una parte del patrimonio IACP, alle prese con il grave problema della morosità accumulata nel corso degli anni, che ha raggiunto il livello di oltre 80 milioni di euro, emergenza che l’Istituto sta contrastando con forza. L’adesione al piano di rientro dal debito, ha chiarito Maurizio Zofra dell’Assessorato al Bilancio, ha imposto all’Amministrazione la massimizzazione dei tributi e l’applicazione delle aliquote più alte. Sono in corso di valutazione, tuttavia, alcune ipotesi di agevolazione, tra le quali potrebbe essere inserita anche la questione IACP. Diverse le proposte avanzate dai consiglieri intervenuti: occorre fare un’attenta riflessione per trovare una soluzione che compensi le necessità di entrambi gli enti, affrontando con coraggio anche la questione della morosità (Fellico); bisogna distinguere attentamente tra la situazione dei morosi per necessità e quelli “di comodo”, che vanno sfrattati (Zimbaldi); il problema delle case popolari va affrontato e risolto a livello nazionale, individuando nuove strategie che tengano conto dei cambiamenti sociali (Attanasio); si deve consentire la sopravvivenza dell’Istituto, sempre attivo sia sul piano amministrativo che su quello della manutenzione degli alloggi (Guangi); dare una risposta adeguata ai 18 mila napoletani che vivono nelle case IACP, ma vigilare attentamente sugli abusi (Russo); instaurare un proficuo rapporto di collaborazione tra i due enti in vista del prossimo bilancio di previsione (Grimaldi). I tempi stretti imposti dalla scadenza del versamento dell’acconto IMU, ha osservato il presidente Varriale, impongono l’apertura immediata di un tavolo di consultazione tra l’assessorato al Patrimonio e quello al Bilancio, al quale anche la commissione intende partecipare. La proposta di collaborazione, per l’assessore Piscopo, va accolta, sperando di arrivare ad una soluzione che eviti il trasferimento di beni da un patrimonio all’altro, e che tenga conto delle difficili situazioni nelle quali versano sia l’Amministrazione comunale che lo IACP.

 

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