“La discussione sulla vicenda Cesaro che ha agitato il Pd campano è surreale. L’espressione del Riesame su questo caso, a prescindere dal merito, evidenzia l’importanza della terzietà dei giudici. La politica non può e non deve commentare le sentenze, ma deve intervenire con riforme legislative che garantiscano tempi certi ed efficienza della giustizia. La custodia preventiva dopo 10 anni, o il fatto che il giudice per le indagini preliminari si possa esprimere dopo circa due anni dalla richiesta del pubblico ministero, sono storture cui bisogna urgentemente porre rimedio. Ecco perché è importante che il tema della riforma della giustizia sia all’ordine del giorno nel Consiglio dei Ministri del prossimo 29 agosto”. Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd Michela Rostan. Finalmente anche tra i Democratici campani si è aperto il dibattitto sulla deriva giustizialista nella quale il partito è finito negli ultimi anni. Prima Giovanna Palma, ora la Rostan intervengono per aprire una riflessione sulla giustizia italiana. Ma Rostan coglie l’aoccasione anche per bacchettare gli esponenti del centrodestra. ”È poi inaccettabile che di fronte ad un atto che dimostra la totale e positiva capacità dei giudici di esprimersi, lontani da qualsivoglia suggestione, si debba assistere ad una vergognosa strumentalizzazione del “caso Cesaro” da parte di esponenti di Forza Italia, che al più avrebbero potuto prendere atto dell’esistenza di giudici terzi; ed invece formulano attacchi pretestuosi e interessati, tanto che hanno addirittura costretto il presidente Caldoro a dissociarsi. Sono 20 anni che, per colpa di interessi personali e leggi ad personam, in Parlamento non riesce ad esserci un serio confronto che conduca ad una, ormai iprocrastinabile, riforma della giustizia. È ora di andare oltre”. Ed era anche ora che il Pd assumesse una linea autonoma rispetto alla magistratura inquirente.