NAPOLI – In relazione alla legge istitutiva dell’Acap, l’Agenzia campana per le attività produttive presentata dall’assessore regionale Sergio Vetrella, nella quale, tra le altre cose, si prevede che i terreni delle aree industriali vengano dati solo in concessione, il Presidente della Commissione Agricoltura, On. Pietro Foglia (UDC), precisa: “Quando l’Assessore Vetrella parla di aree industriali (o di terreni compresi nelle aree ASI) per le quali prevede di sostituire l’acquisto da parte dell’imprenditore che intende investire con una concessione, dimostra la scarsa conoscenza delle problematiche relative a queste aree, nonostante siano passati circa due anni dal suo insediamento a capo delle Attività Produttive della Regione Campania.
Non è dato capire come si può immaginare che un imprenditore possa investire risorse proprie su terreni non di sua proprietà. Dimentica, il professore Vetrella, che per il ricorso al credito (mutui, agevolazioni, ecc), gli imprenditori hanno bisogno di offrire garanzie, anche immobiliari, che nella maggior parte dei casi sono costituite dagli stabilimenti che, ove mai non fossero realizzati su terreni di loro proprietà, non risulterebbero idonei allo scopo. E’ pur vero – prosegue il Presidente Foglia – che taluni imprenditori, dopo aver realizzato l’investimento anche con contributi pubblici, abbandonano tale attività, lasciando capannoni abbandonati. Ma in questi casi esiste una legge dello Stato, la 488 del 23/12/98 che consente il recupero degli stabilimenti inattivi, previa stima dei beni da parte del perito nominato dal presidente del Tribunale competente, quindi con la deduzione dei contributi pubblici eventualmente concessi per la realizzazione dell’investimento. Inoltre – ricorda l’On. Foglia – è stata presentata il 17 ottobre scorso, dal sottoscritto unitamente al consigliere D’Amelio, una proposta di legge che nel dettaglio regola le modalità e i tempi per la riacquisizione dei lotti e dei capannoni, sia nelle aree ASI sia nelle aree PIP dei comuni, riducendo il periodo di inattività da 36 a 24 mesi. Per quanto attiene la cessione tra privati di attività produttive – chiarisce infine il Presidente Foglia – lo stesso disegno di legge ribadisce che questo trasferimento debba essere preventivamente autorizzato dai Consorzi competenti, così come prescritto dalla normativa nazionale e riportato in tutti gli atti di cessione dei suoli ricadenti nelle aree ASI”.