NAPOLI – “Il totale immobilismo della Giunta regionale e dell’Assessorato alle attivita’ produttive ha contribuito in questi anni ad accentuare la crisi del mondo delle imprese in Campania”. A dichiararlo, a margine dell’assemblea con Cesare Damiano, e’ Diego Belliazzi, responsabile Forum lavoro della Federazione provinciale del Pd di Napoli. “Le principali crisi industriali che interessano l’area metropolitana, dall’Ansaldo alla Fincantieri, avrebbero richiesto un governo regionale capace di far pesare le ragioni della Campania e del Mezzogiorno, non un ente autoridottosi a mero curatore fallimentare. La Campania e’ sempre assente ai tavoli nazionali. Questo, a fronte di esempi ben diversi: il presidente della Regione Liguria, Burlando, e’ presente al tavolo della cantieristica e difende il sito di Sestri Levante.
Il presidente della Regione Toscana, Rossi, o un suo delegato, rivendicano costantemente la difesa di un sito di eccellenza per la loro regione qual e’ l’Ansaldo di Pistoia. L’assenza di Caldoro e di Vetrella, al contrario, sta diventando un peso insopportabile in un contesto di quasi due anni di blocco della spesa, di un sistema di imprese in profonda crisi e di drammatiche scadenze sul fronte della cassa integrazione. Spesso – continua Belliazzi – non si capisce nemmeno di cosa parlino Caldoro e De Magistris. Il nostro modello di collaborazione istituzionale e’ quello che si e’ instaurato in Emilia Romagna, con la Regione che ha stanziato 20 milioni nella lotta alla precarieta’ e con il comune di Bologna che lavora sullo stesso fronte. Perche’, sull’esempio del modello bolognese, Caldoro e De Magistris, e gli altri sindaci che saranno messi in condizione di farlo, non decidono di premiare le buone pratiche delle aziende che assumono o che stabilizzano i precari? Si potrebbe pensare a vantaggi fiscali, tariffari, sconti sulla Tarsu, sull’Imu e sulle addizionali Irpef, oltre che a vantaggi urbanistici. Abrogato il reddito di cittadinanza, non e’ restato nulla per contrastare la poverta’ e sul fronte della lotta alla precarieta’ si registra solo un assordante silenzio”.