La bugia detta ai cittadini campani rischia di trasformarsi in un vero e proprio boomerang per Vincenzo De Luca. Il governatore della Regione Campania nella giornata di ieri ha fatto pubblicare sul portale della Regione un documento in cui il suo avvocato chiede un interrogatorio alla Procura di Roma. Ben prima quindi delle dimissioni di Mastursi e del comunicato in cui si addebitavano le dimissioni di quest’ultimo da capo della segreteria del governatore a questioni di natura personale. Un comunicato che faceva acqua da tutte le parti e giustamente definito comune una pezza a colori dalle opposizioni. Parole che hanno scatenato la rabbia e la delusione dei consiglieri regionali del Partito democratico, chiamati a discutere a palazzo Santa Lucia ma tenuti lontano dalla verità, poi appresa grazie ai giornali e alle agenzie di stampa quando l’incontro con De Luca era finito. Oggi, però, proprio il Pd viene travolto dalle critiche. Da Renzi a Tartaglione nessuno viene salvato dai commentatori sui giornali nazionali. Renzi accusato di dedicarsi troppo all’incarico di Presidente del Consiglio e di trascurare quello di segretario nazionale, lasciando andare le cose in balia delle onde sperando che i risultati delle riforme nascondano sotto la cenere le difficoltà di un partito mai, realmente, nato. Di inconsistenza viene accusata anche la segreteria regionale che non informata si è mostrata cauta. Ma non regge l’urto dell’inchiesta la linea parliamo del lavoro che stiamo svolgendo. Le intercettazioni che emergono, soprattutto quelle relative alle comunicazioni tra l’avvocato Manna e la moglie, la giudice Scognamiglio, rischiano di travolgere il governo regionale. De Luca poi ha parlato di minacce che però non ha denunciato. Il reato per cui si procede è concussione. I pm dovranno chiarire se la richiesta di Manna di ricevere una nomina pesante nel mondo della sanità era stata accolta. L’inchiesta potrebbe essere breve. Il procuratore Pignatone ha fatto sapere che ci potrebbero volere un paio di settimane. Ma andando oltre la verità giuridica, sul piano politico il Pd, già a pezzi, rischia di pagare un prezzo altissimo alle prossime amministrative. E non ci saranno sceriffi che potranno salvarlo.