“Abbiamo letteralmente fatto le barricate sia in Commissione Affari istituzionali che in Consiglio regionale per bloccare la riforma dello statuto e regolamento. Ci siamo imbavagliati e chiamato in audizione autorevoli costituzionalisti. Quando nel mese di febbraio lo statuto è stato modificato in prima lettura e ritornato in Consiglio abbiamo riproposto le nostre ragioni. L’opzione referendum l’abbiamo vagliata ma non perseguita perchè economicamente e organizzativamente proibitiva e concomitante con il referendum No Triv.”. Lo dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Tommaso Malerba commentando l’entrata in vigore della nuova legge regionale che accentra sul presidente un forte potere e svuota la funzione del Consiglio regionale e le prerogative dei consiglieri. “La modifica così invasiva e sbilanciata dello statuto e regolamento -sottolinea – nasce per un preciso motivo politico: c’è una guerra guerreggiata che si combatte all’interno della stessa maggioranza di De Luca”. “Lo spauracchio della fiducia su ogni atto servirà a De Luca per domare i suoi e metterli in un angolo – continua Malerba – tocca ai dissidenti, i malpancisti fare un gesto di rottura”. “Sfidiamo chi della maggioranza non è d’accordo con De Luca a porre questioni politiche – dice – e assumersene la responsabilità anche non esprimendo la fiducia a De Luca e quindi tornare alle urne”. “Il Movimento 5 Stelle farà, come sempre, la sua parte – prosegue – segnalando e denunciando gli abusi e le schifezze che proverà a fare De Luca e amici”. “In generale ciò che è grave è lo svuotamento dell’attività del Consiglio regionale e delle Commissioni – spiega – organismi abbondantemente messi a dura prova”. “I campani capiranno che la nostra regione è la spia di un malessere nazionale ed europeo – evidenzia – ossia il comprimere la democratica attività di confronto in favore di un neo dirigismo fatto di chiacchiere e distintivi a favore di telecamera”. “Il Movimento 5 Stelle farà la sua parte come sempre andando tra la gente e spiegando ciò che avviene in Campania contrasteremo questo neo modello autoritario che nega la normale dialettica politica – conclude Malerba – Penso che dalla Campania ci sarà un segnale forte nazionale per quanto riguarda il referendum costituzionale”.

 

 

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