Non ama le polemiche. Preferisce darsi da fare. Rimboccarsi le maniche per dare risposte concrete ai problemi del territorio, in particolare della Campania. Salvatore Micillo è fatto così: poche chiacchiere, tanti fatti. Non a caso è soprattutto grazie al suo impegno se è stata presentata una proposta di legge per introdurre il reato ambientale nel codice penale. Il deputato del Movimento 5 Stelle ci ha lavorato tanto. Ed è riuscito con la sua caparbietà e costanza a far introdurre nel testo misure realmente efficaci per combattere il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti e la piaga dei roghi tossici. Fin da giovanissimo, Micillo si è occupato di questioni ambientali. Proviene dalla Terra dei fuochi. E ha vissuto da molto vicino, cercando di opporsi in ogni modo, la devastazione del territorio. Una volta approdato in Parlamento non ha fatto altro che proseguire sul piano istituzionale quel lavoro iniziato negli anni scorsi prima con le associazioni, poi con il M5S. Lo abbiamo intervistato a margine della presentazione a Caserta del rapporto 2014 sulle ecomafie curato da Legambiente. Una lunga conversazione sui temi ambientali, ovviamente, ma anche sulle vicende politiche nazionali e sulle imminenti elezioni regionali in Campania. Sollecitato sulle maggiori difficoltà del Movimento ad affermarsi nelle competizioni elettorali locali, il parlamentare pentastellato invita gli attivisti a “fare meno dibattiti sul web e a lavorare di più per il radicamento territoriale”. E poi una domanda finale provocatoria, forse troppo, su Beppe Grillo. Ma Micillo se l’è cavata bene anche in quel caso.

Mario De Michele

LA VIDEO-INTERVISTA A SALVATORE MICILLO

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