“Dove un bambino sta bene, vive e cresce bene, vivono e crescono bene tutti. Vive e cresce bene la città”: così la deputata del Pd Valeria Valente, candidata per le primarie a sindaco di Napoli, durante l’inaugurazione della sua campagna elettorale, in un teatro Augusteo gremito di gente. Più di un migliaio i napoletani che hanno affollato la sala, tra bandiere del Pd e palloncini colorati. “Nel cambiamento è il senso di quello che facciamo, di quel che per noi vale – ha detto la candidata dal palco, attaccando poi il sindaco uscente – In tutti questi anni, de Magistris ha fatto come quel bambino che si rifiuta di giocare, che se ne va col pallone se non si fa come dice lui. Il guaio è che per causa sua è Napoli, sono i napoletani a essere tagliati fuori da tutti i giochi. Abbiamo avuto un sindaco che non ha saputo stare al gioco di un corretto rapporto con le istituzioni”. E ancora: “De Magistris può fare le manifestazioni e disertare tutti gli appuntamenti che vuole; la città però deve andare avanti. Sui fondi europei abbiamo bisogno di una filiera istituzionale che funzioni, non di aprire contenziosi ad ogni passo. Napoli ha bisogno di un Sindaco che sappia dialogare con Palazzo Santa Lucia, con Roma e con Bruxelles”. Valente ha dedicato un passaggio del suo discorso, durato 40 minuti, anche ad Antonio Bassolino, altro competitor delle primarie: “Gli voglio bene, lo stimo. Ne apprezzo la passione, il coraggio, la testardaggine. Ma la politica non è mai una questione personale. E Napoli vale troppo per esserlo. Lo dico ora e non ci tornerò più sopra. Guardiamo avanti, voglio parlare della città”. Molti i punti programmatrici, infatti, toccati nel suo intervento, dalla sicurezza nelle scuole, al risanamento del bilancio di palazzo San Giacomo, dal futuro di Bagnoli al riordino ed efficientamento della macchina comunale, alla lotta alla criminalità, intesa non solamente come controllo del territorio ma anche come investimento sui giovani, a partire dal contrasto alla evasione scolastica e dal sostegno alla cultura: “Vogliamo obiettivi misurabili, concreti. Basta approcci ideologici”. E ha concluso: “Chi può farlo? Lettieri che i napoletani hanno già detto cinque anni fa di non volere? I grillini confusi e in totale caos? Napoli è una cosa seria e non può essere amministrata con questo livello di superficialità. Chi allora? Noi possiamo, siamo noi che ci candidiamo, con la nostra determinazione e con le nostre gambe”. Si è chiusa così, la convention in stile americano, con tanto di area giochi per i bambini, tulipani regalati alle signore, simbolo di una rivoluzione gentile, un solo intervento dal palco, ma tantissimi big presenti in sala.

 

 

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