La mia possibile candidatura a sindaco di Napoli? “Per me è prematuro parlarne”. Parola dell’ex primo cittadino e governatore Antonio Bassolino, che intervistato dal Mattino aggiunge: “sono in riflessione con me stesso e in ascolto della città”. Sottolinea di ricevere pressioni “dalla società civile e da persone che neanche conosco”. Torna poi sulle dichiarazioni della presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, che ha parlato di camorra ‘costitutiva’ della società napoletana: “la Bindi non voleva offendere Napoli e non avrebbe avuto un motivo per farlo. Ha voluto secondo me, calcare la mano sul fenomeno camorra e sottolineare la gravità dei fatti accaduti a Napoli negli ultimi mesi”. “È evidente che il termine” usato, ‘costitutiva’, “può dare involontariamente l’idea di qualcosa di “eterno”. Secondo Bassolino, Bindi ha usato quel termine “come sinonimo di ‘forte’, di particolarmente grave, anche per lanciare un allarme”. Che termine avrei usato? “‘Strutturale’ – dice l’ex governatore -, per far capire che il radicamento della camorra è profondo, ma anche per dire che le strutture possono essere modificate, scalfite, vinte in una prospettiva, purtroppo, lunga”. Bassolino torna anche sulle tensioni tra il sindaco De Magistris e il premier Renzi: “la polemica tra le istituzioni è sbagliata. Ed è preoccupante la zuffa dialettica tra Commissione Antimafia, Comune e Regione. Il dialogo e la collaborazione sono indispensabili”. “Per me sarebbe molto importante l’apertura di un positivo confronto, in primo luogo tra il Comune e il governo, un rapporto che deve andare ben al di là dei necessari, ma del tutto insufficienti, 50 uomini in più”.