“In questi cinque anni abbiamo governato con le mani pulite: hanno cercato in tutti i modi di fermarci ed infangarci, ma non ci riescono. Da ultimo con una presunta affittopoli. L’abbiamo scoperto noi lo scandalo della politica marcia del passato con l’abuso del patrimonio comunale. Se c’è stata affittopoli è quella scoperchiata da noi”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sulla sua pagina Facebook. ”Prima dov’erano coloro che dovevano controllare e non lo hanno fatto? La svendita dell’intero patrimonio ad un imprenditore che gestiva tutto esautorando il pubblico – afferma il sindaco – Assegnazioni ad personam da parte del sistema politico. Una giungla senza regole. Oggi il Comune ha la titolarità dell’intero patrimonio. Mette a reddito il patrimonio facendo anche cassa. Salva i beni di pregio e mette in vendita quelli di inutilità pubblica. Fa pagare chi ha inteso fare interessi privati sulla pelle dei cittadini. Riconosce e valorizza al massimo chi utilizza il patrimonio comunale per produrre reddito sociale. Affidiamo il patrimonio con procedure trasparenti a chi fa attività sociale, culturale, educativa, ambientale”. Aggiunge de Magistris: ”Al profitto esclusivamente monetario sostituiamo il reddito sociale. Sosteniamo chi riqualifica il patrimonio comunale. Diamo certezze a chi ha avuto beni comunali in condizione di perenne precarietà. Stiamo stabilizzando e consolidando esperienze straordinarie sui territori della città. Pubblico e privato sociale insieme per il bene comune. Affidiamo gli alloggi popolari con trasparenza. Cancelliamo le nefandezze di assegnazioni senza scrupoli. Abbiamo rotto il rapporto privatistico tra politica e alcuni privilegiati che utilizzavano fraudolentemente il patrimonio comunale. Affideremo sempre di più pezzi di patrimonio a chi svolge attività di utilità sociale. Per la nostra amministrazione il reddito sociale ha una rilevanza strategica anche per la lotta alla criminalità ed alla camorra. Tutto questo per una Napoli con sempre maggiore uguaglianza, solidarietà e giustizia”.

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