“Ancora non è chiaro se Renzi abbia stravinto le primarie nel suo partito in Campania, come ci suggerisce anche il dato di Caserta, ma appare evidente il fatto che il congresso del Partito Democratico si stia rivelando un boomerang per la tenuta della maggioranza di De Luca”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Ermanno Russo. “La conferma – spiega Russo – arriva dal consiglio regionale di ieri, in cui quattro leggi fondamentali per le nostre comunità hanno ricevuto l’approvazione dell’aula soltanto grazie al voto, politicamente determinante e numericamente indispensabile, del centrodestra e delle opposizioni”. “I numeri parlano chiaro e i malpancisti pure. L’atteggiamento della maggioranza rispetto alle quattro leggi approvate ieri in Regione fornisce una prova evidente di come nel centrosinistra i conti non tornino più. Infatti, tra la prima votazione su bullismo e cyberbullismo, avvenuta alle ore 13.32, e l’ultima votazione sul caregiver familiare delle 15.28, le presenze tra i banchi della maggioranza sono passate da 45 a 28 e quelle tra le fila del Pd da 13 a 6. Insomma, il centrosinistra in due ore si è dimezzato e soltanto la partecipazione responsabile del centrodestra e delle opposizioni al momento del voto ha consentito di portare a casa un risultato importante per i campani. Un dato allarmante quanto ingiustificato se si pensa al comizio post primarie tutto rose e fiori del nuovo ma, di fatto, già vecchio segretario nazionale del partito”, rincara Russo. “Qualcosa dunque non ha funzionato e non sta funzionando in casa Pd. Il dato però è che le fibrillazioni, i mal di pancia e le guerre intestine nei democrat rischiano di inficiare il lavoro portato avanti nelle commissioni ogni giorno e con impegno da chi non è iscritto al Partito Democratico, la pensa diversamente, ed ha una visione meno ‘proprietaria’ della cosa pubblica, con l’obiettivo ambizioso ma manifesto e trasparente di tentare di migliorare la vita dei campani. Ciò a cui abbiamo assistito ieri, ossia la totale mancanza tra i banchi della maggioranza di una guida in Consiglio regionale, offre uno spettacolo indecoroso ai cittadini della nostra regione e rischia di mettere seriamente a repentaglio provvedimenti sentiti e a gran voce sollecitati dalle comunità”, aggiunge Russo. “Desta sempre più stupore poi il presenzialismo ad intermittenza di alcune compagini consiliari di governo, tra cui lo stesso Pd, i cui esponenti in Consiglio regionale si mostrano allineati e coperti quando c’è De Luca in aula, salvo poi diradarsi e sparire nel nulla appena il governatore rivarca l’uscio della sala Siani per andar via”, evidenzia Ermanno Russo. “Una cosa è certa – conclude il vicepresidente del Consiglio regionale – queste primarie renziane hanno avuto l’effetto di un catalizzatore per le tante divisioni interne e per i tanti distinguo già registratisi per il passato in casa Pd all’ombra del Vesuvio. Un autentico atto di furbizia politica del neo-vecchio segretario Renzi, che oltre ad aver incassato qualche sorpresa nel conto dei delegati eletti in Campania per l’assemblea nazionale, ora dovrà fare i conti con le antiche ruggini e i malumori dei suoi riferimenti regionali, risentimenti che il congresso ha risvegliato e la seduta di consiglio regionale di ieri ha portato impietosamente all’attenzione dell’assemblea e dell’opinione pubblica”.

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