Il Consiglio Regionale della Campania ha osservato un minuto di silenzio per le vittime degli attentati terroristici in Bangladesh, dell’incidente ferroviario in Puglia e della strage terroristica di Nizza. “L’Italia, le nostra comunità, sono colpite da eventi drammatici e luttuosi che ci lasciano attoniti – ha detto la Presidente Rosa D’Amelio – , tante vite spezzate che vogliamo ricordare stringendoci alle loro famiglie e di fronte alle quali dobbiamo rinsaldare i sentimenti di unità e di solidarietà del Paese e della nostra Campania”. La seduta è poi entrata nel vivo non prima di una polemica dei 5 Stelle che hanno abbandonato l’aula in polemica per la presenza di Stefano Graziano, coinvolto in un’inchiesta della Dda. “Graziano – ha detto la consigliera del M5S Valeria Ciarambino – ha continuato a percepire in questi mesi lo stipendio nonostante la sua assenza. Oggi riappare come novello figliol prodigo, ricevendo baci e abbracci. Che il ritorno avvenga oggi, nell’anniversario della morte di Paolo Borsellino, rende la cosa ancora più grave. Abbandoniamo l’aula per qualche minuto perché siamo indignati e ricordiamo anche che quest’aula è intitolata a Giancarlo Siani. Uscendo, diciamo da che parte sta il Movimento Cinque Stelle e non è certo la parte della camorra”. In solidarietà con Graziano hanno abbandonato l’aula Gambino e Passariello che in passato sono entrati nel tritacarne mediatico per poi essere assolti. Contro i processi sommari e a mezzo stampa è intervenuta anche la consigliera del Pd Antonella Ciaramella. “Questa seduta è iniziata con un atto di sciacallaggio grave – ha detto il consigliere regionale del Pd Antonella Ciaramella – Nessuno è a favore della camorra ma non può esserci spazio per lo sciacallaggio. Siamo per una giustizia non sommaria, da dittatura, ma democratica: sono le aule di tribunale a decidere chi è colpevole. Questo è sciacallaggio e non è consentito in un’aula democratica”. ” Il capogruppo Pd Mario Casillo è intervenuto con una nota: “Ricordo ai consiglieri del Movimento 5 Stelle, che hanno abbandonato l’aula in segno di protesta per la presenza del collega Stefano Graziano, al quale rinnovo stima e vicinanza, che esiste la presunzione d’innocenza fino al terzo grado di giudizio. Non basta un avviso di garanzia per dar luogo a giudizi sommari”. Sul tema è intervenuto lo stesso Graziano con una nota: “Di fronte a quanto accaduto oggi in aula non posso non ribadire che nel nostro paese si è innocenti fino al terzo grado di giudizio. Non posso non sottolineare che ricevere un avviso di garanzia non può essere equiparato ad una sentenza di condanna o ad un attestato di colpevolezza ma è, appunto, uno strumento posto a tutela dell’indagato durante la delicata fase delle indagini, Ho preferito essere ascoltato dai pubblici ministeri non per attendere che la vicenda cadesse nel dimenticatoio ma perché ho grande rispetto per il lavoro della magistratura e per le istituzioni”. “E’ una polemica strumentale perché già nelle scorse settimane ho partecipato a sedute di commissioni. Ringrazio i colleghi che hanno preso la parola come segno di solidarietà nei miei confronti e contro i processi mediatici”, conclude Graziano.
Il Consiglio ha approvato a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni, (presenti 42, votanti 42, favorevoli 28, contrari 14, non votanti 6) la Legge annuale di semplificazione 2016 Manifattur@Campania:Industria 4.0. introdotto all’esame dal Presidente della III Commissione Nicola Marrazzo (Pd) che ha spiegato: “la legge promuove l’attrattività del territorio campano per favorire l’insediamento delle imprese della manifattura innovativa e del lavoro artigiano digitale, il rilancio produttivo e la valorizzazione congiunta delle attività artigianali tradizionali e sostiene il comparto manifatturiero e gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, con particolare riguardo alle tecnologie abilitanti per lo sviluppo industriale in chiave 4.0, al fine di garantire la transizione del sistema produttivo manifatturiero verso il modello della ‘fabbrica intelligente’”. “La Regione Campania è la prima ad adottare una legge all’avanguardia come questa e che consentirà, grazie al lavoro delle commissioni e del Consiglio, di fare un salto di qualità in termini di semplificazione e di impulso alle attività produttive” – ha detto l’assessore regionale competente Amedeo Lepore. Il provvedimento introduce una serie di misure volte alla semplificazione per favorire le imprese manifatturiere innovative ed altri interventi di semplificazione per dare slancio alle attività commerciali temporanee, all’apertura delle agenzie di viaggio e di turismo, le vendite di fine stagione, le attività ricettive, agrituristiche, di pesca ed ittiturismo, per i pagamenti di tributi regionali, in materia di trasporto pubblico locale, misure di razionalizzazione e semplificazione normativa. Inoltre, sono previste le linee guida dell’industria 4.0, da adottare da parte della Giunta regionale, per favorire l’attrazione di nuovi investimenti e i processi di reindustrializzazione nonché la valorizzazione della competitività d’impresa e l’innovazione delle imprese manifatturiere e artigiane. Le linee guida sono tese raggiungere, tra gli altri, i seguenti obiettivi: promuovere l’incontro tra tecnologie digitali garantendo l’evoluzione del know-how e delle competenze digitali delle piccole e medie imprese, favorire l’integrazione tra formazione professionale, università, ricerca, imprese manifatturiere e lavoro artigiano digitale, favorire la formazione di reti d’impresa. Sono, inoltre, previste le Officine dela manifattura innovativa, promosse dal governo regionale attraverso accordi con i comuni e gli enti del sistema regionale con le associazioni di rappresentanza del mondo produttivo e artigianale e con le associazioni culturali e cooperative territoriali; il coworking ovvero la progettazione e la realizzazione di nuove forme di attività delle microimprese e la collaborazione tra le stesse; la piattaforma tecnologica Fabbrica intelligente, un portale dedicato, accessibile dal sito della Regione, che consente di divulgare la produzione industriale innovativa e il lavoro artigiano digitale; i market place dell’industria innovativa per promuovere l’innovazione di prodotto, di processo e organizzativa dell’industria manifatturiera e di internazionalizzare la commercializzazione dei prodotti; l’open innovation che consentono di utilizzare idee, soluzioni e tecnologie sviluppate da attori esterne quali utenti, università, centri di ricerca, piccole e medie imprese, nuove imprese e start up innovative. Sul provvedimento si è sviluppato un ampio dibattito con il consigliere Gennaro Saiello (M5S) – per il quale “questa legge è l’ennesimo ‘pacco’ confezionato per i cittadini campani perché è priva della parte più importante: cioè le azioni concrete per le attività produttive. E’ una legge vuota che ha fatto emergere quanto vacilli la maggioranza tanto che, dopo le ripetute assenze in Commissione, ancora oggi, ci sono emendamenti soppressivi e modificativi presentati proprio da esponenti del Pd. Come M5S abbiamo presidiato ogni fase e abbiamo presentato quaranta emendamenti per migliorare la legge, ma la maggioranza li ha considerati inammissibili per la metà. Quella che doveva essere una legge volta a semplificare le imprese si è trasformata in una sorta di mini collegato per camuffare interventi di altra natura nascosti nell’art. 16 nel quale si cerca mettere una ‘toppa’ agli errori commessi nei provvedimenti precedenti”. “Come si fa a dire che questa legge prende in giro i cittadini della Campania? – ha replicato il capogruppo di De Luca Presidente in Rete, Carmine De Pascale – che ha sottolineato: “è una legge coraggiosa che sostiene le piccole e medie imprese, con interventi perla manifattura innovativa, per l’accesso al credito, di sgravio fiscale, di semplificazione burocratica, una legge che apre alla quarta rivoluzione industriale”. “Con questo provvedimento la maggioranza è partita male e finisce peggio – ha detto il capogruppo di FI Armando Cesaro – questo ddl, nato con un falso, contiene il vuoto, è del tutto irrilevante per i cittadini, si parla di semplificazione in termini altisonanti ma essa non produce alcunchè se non l’ennesima modifica alle modalità per la nomina dei direttori generali della sanità. Da parte nostra – ha continuato – abbiamo tentato di migliorare il testo con proposte concrete ed efficaci, ma non comprese dalla maggioranza, come quello per introdurre i tutor contro la burocrazia, l’atto aziendale unico nella sanità per rendere il lavoro dei direttori misurabile e valutabile, l’affidamento all’Arpac del ruolo centrale per gli investimenti tesi all’ambiente. Questo ddl non avrà il nostro voto – ha concluso Cesaro – ma solo la nostra attenta vigilanza per verificare che cosa potrà effettivamente produrre per i nostri territori”. “Il tema della manifattur@4.0. è mutuato dagli USA e dalle grandi realtà produttive di quel territorio, ma non si adatta alle nostra realtà produttiva fatta di piccole e medie imprese”- ha sottolineato Michele Cammarano (M5S). “Oggi andiamo ad approvare una legge che non è semplicemente un adempimento amministrativo, ma che risponde alle esigenze del nostro territorio e dei nostri cittadini, aggiungendo anche un metodo di verifica e un metodo di prevenzione affinché i tempi siano realmente certi e i costi meno onerosi per chi vuole fare impresa e per chi vuole esercitare legittimamente la propria autonomia, anche in campo di attività associative e di promozione del territorio” – ha detto la consigliera Maria Antonietta Ciaramella (Pd). La seduta è stata poi sospesa.