La Commissione Cultura e Turismo, presieduta da Maria Lorenzi, ha discusso oggi della proposta di collocare la Fontana del Nettuno, oggi in via Medina, in piazza del Plebiscito, proposta presentata ed illustrata da Gaetano Bonelli, cultore d’arte e collezionista. Alla riunione ha partecipato l’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo.
La prossima collocazione della fontana, prevista in piazza Municipio nei giardini antistanti Palazzo San Giacomo, così come prevede il progetto stilato dagli architetti portoghesi Alvaro Siza e Souto De Mura, non sarebbe opportuna da un punto di vista storico, urbanistico ed architettonico, secondo Bonelli, per il quale non va trascurato anche l’aspetto della sicurezza, a causa della costante presenza di manifestanti negli spazi antistanti la sede del Comune. La sistemazione in piazza del Plebiscito, invece, oltre che più armonica in senso storico, urbanistico ed architettonico,, rispetterebbe e valorizzerebbe la piazza e potrebbe costituire quel punto di aggregazione che oggi manca. Un’idea che ha raccolto in pochi giorni già un migliaio di adesioni e che, ha sottolineato Bonelli, va letta come un atto d’amore e di partecipazione di cittadini legati a Napoli e desiderosi di partecipare alle scelte che la riguardano.
Secondo l’assessore Piscopo, che ha ricordato come la scelta di sistemare la fontana al Plebiscito risalga al 2009 e abbia raccolto anche i pareri positivi delle Soprintendenze competenti, la collocazione al Municipio va letta nell’ambito del ripristino della passeggiata storica che, a partire dall’abbattimento del muro del porto, abbraccia l’intera piazza fino a Castel S.Elmo. Il progetto prescelto, che peraltro si trova in uno stato molto avanzato dal punto di vista della realizzazione, restaura così un paesaggio storicizzato che vive nell’immaginario collettivo della città e ha convinto proprio perché non ha operato de contestualizzazioni. L’Amministrazione, ha concluso Piscopo, sta facendo enormi sforzi per rispettare i tempi concordati e restituire alla collettività la piazza con la fontana al centro dei giardini. La proposta di una collocazione alternativa, come quella discussa oggi, desta perplessità non solo perché tardiva, ma soprattutto dal punto di vista urbano, paesaggistico ed architettonico. Apprezzabile, invece, l’istanza di partecipazione alle scelte e per questo, ha concluso Piscopo, occorre lavorare perché si integrino sempre di più i processi decisionali e quelli partecipativi.
Alla discussione sono intervenuti i consiglieri: Attanasio, che ha osservato come la proposta di una collocazione al Plebiscito, pur non condivisibile nei contenuti anche per la vicinanza con la fontana del Carciofo e la presenza della Prefettura, è soprattutto tardiva perché arriva in un momento in cui il progetto approvato è quasi ultimato. Va comunque apprezzato lo sforzo di partecipazione che potrebbe trasformarsi nella costituzione di un comitato a difesa delle fontane storiche cittadine; Capasso, che pur apprezzando la volontà della commissione di ascoltare tutte le istanza presentate, ha rimarcato la necessità di essere soprattutto operativi, dando conclusione ad un progetto approvato da anni e per il quale manca solo la collocazione definitiva.