Con una lista autonoma ed un proprio candidato a sindaco. E’ così che ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni comunali di Napoli il comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat. L’obiettivo non sarebbe comunque quello di guadagnarsi un posto al sole bensì, – come recita il comunicato – di utilizzare la farsa delle elezioni per poter dire la loro, per denunciare la condizione di schiavi che vivono gli operai e per dire che agli operai il diritto di critica è negato. Del comitato fanno parte, infatti, gli ormai famosi cinque licenziati Fiat che quasi due anni fa furono sbattuti fuori dalla fabbrica per aver inscenato il finto suicidio di Marchionne ai cancelli della fabbrica. “Fu solo satira, una satira amara certo, ma solo satira” continuano a ripetere oggi. L’azione di protesta nacque dopo il secondo suicidio di una cassintegrata Fiat, loro amica e compagna di lotte. Noi siamo quelli dei picchetti alla FIAT – hanno scritto nel comunicato con il quale hanno lanciato la raccolta firme per presentare la lista – quelli della gru a piazza municipio. Del concerto di solidarietà per i licenziati FIAT a piazza Dante dove oltre 100 artisti insieme a Daniele Sepe hanno detto no ai licenziamenti politici. Siamo quelli che hanno partecipato alle lotte contro le speculazioni a Bagnoli, a fianco degli studenti, dei disoccupati, del sindacalismo di base. Al fianco degli operai di Melfi, Cassino, Mirafiori, spalla a spalla con i facchini della logistica, comunque sempre in prima fila con gli sfruttati. L’intenzione dunque sarebbe quella di rappresentare un megafono per tutti gli operai e i diseredati. La lista degli operai deve essere presentata – conclude il comunicato – le cinquecento firme devono essere raccolte.

Luca Leva

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