Il 17 Marzo 2015, ricorre l’anniversario dell’Unità d’Italia, ma non tutti credono che questa unità sia stata positiva, soprattutto per le terre del sud. Nel pomeriggio in via Toledo a Napoli, si è svolta la “Controcelebrazione dell’Unità d’Italia” che ricorre ogni anniversario. Ad organizzare la manifestazione sono stati diversi gruppi neoborbonici ed indipendentisti, i primi sono un’associazione culturale che tende a far riemergere la vera storia del Risorgimento, quella che, secondo loro è stata nascosta dopo la conquista dei Savoia del Regno delle Due Sicilie, i secondi sostengono l’indipendenza della Nazione Napolitana e Siciliana, sempre sulle basi della storia e della situazione di dualismo economico tra nord e sud che si è andato sviluppando dal 1861, anno dell’unità. Lo scopo della manifestazione è stato quello di informare il popolo napoletano sulla storia del Regno di Napoli e delle Due Sicilie, mettendo in evidenza un periodo in cui Napoli viveva di ricchezza e splendore, soprattutto nel campo artistico, culturale, scientifico… Basti pensare che Napoli fu la prima città dove venne promossa la prima raccolta differenziata, fu inventata la prima ferrovia (Napoli-Portici) e fu inventato il bidet; questi sono solo tre esempi di un’epoca che ebbe a terminare con la caduta del Regno delle Due Sicilie ad opera di Garibaldi e i suoi “mille”, personaggio contestatissimo in quanto definito “massone” e “corruttore”. I diversi gruppi tengono a precisare che il rapporto Stato-Mafia ebbe inizio proprio in quel periodo, in effetti dopo si può fare l’esempio di Liborio Romano, camorrista che sedette in parlamento dopo l’unificazione. Durante la manifestazione è stata raccontata la storia rapportata ai problemi di oggi in cui versa il meridione d’Italia, inoltre erano presenti anche alcune bancarelle dove si potevano acquistare libri, bandiere, prodotti gastronomici e altri gadget.

Francesco Nettuno

 

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