La Commissione Bilancio, presieduta da Elpidio Capasso, ha discusso oggi di due delibere, entrambe di riconoscimento di debiti fuori bilancio, incontrando il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Vincenzo De Simone, allo scopo di approfondire, come ha detto il presidente Capasso, alla luce del parere espresso dall’organo di revisione, le due delibere che saranno presto all’attenzione del Consiglio comunale.
Il presidente del Collegio, nell’illustrare il parere favorevole espresso su entrambe le delibere, ha innanzitutto specificato il ruolo dei Revisori che consiste nell’accertamento delle condizioni che la legge pone affinché debiti dell’amministrazione, maturati al di fuori dell’impegno del bilancio di previsione, siano riconosciuti dal Consiglio comunale e in tal modo inseriti nella contabilità dell’Ente. Tali condizioni sono relative alla regolarità del procedimento adottato, al vantaggio che comunque ne è derivato per l’Ente, al fatto che siano state esercitate le funzioni di competenza. Nel merito, la prima delibera (n. 967 del 19.12.2013) proposta dalla Giunta al Consiglio riguarda il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio manifestatisi dal 1° gennaio al 31 ottobre 2013, che ammontano a circa 35 milioni per la lettera a) dell’articolo del Testo Unico degli Enti Locali, cioè l’esecuzione di sentenze, e a circa 29 milioni per la lettera e), relativa all’acquisto di beni e servizi. La seconda delibera, la n. 966 del 19.12.2013, propone il riconoscimento del debito fuori bilancio (di oltre 18 milioni) che, sulla base di una pronuncia del Consiglio di Stato, può avviare a conclusione un percorso molto lungo (iniziato nel 1987) che ha contrapposto il Comune e una società, la Ubi Factor, subentrata alla società Elektrica, fallita. Il riconoscimento del debito era stato già proposto nel 2010 ed allora ammontava a 12 milioni, ma era rimasto inefficace per la mancata concessione del mutuo da parte della cassa Depositi e Prestiti. Sull’entità complessiva dei debiti fuori bilancio, ma in particolare su quella relativa all’esecuzione delle sentenze, il presidente dei Revisori ha espresso numerose preoccupazioni sottolineando che i pareri tecnici allegati alle delibere si limitano spesso a rinviare nel tempo l’accertamento delle responsabilità sul formarsi dei debiti fuori bilancio, e che, da parte degli uffici comunali, e in particolare dell’Avvocatura, non si manifesta sufficiente sensibilità sull’obiettivo di evitare le spese derivanti dai contenziosi che, nel loro insieme, sono circa, per il Comune di Napoli, 11mila.
Su questi ultimi aspetti si sono soffermati i consiglieri intervenuti, in particolare Coccia, che ha auspicato una rimodulazione/riforma del sistema dell’Avvocatura comunale, anche attingendo a soluzioni adottate in altri Comuni, come Milano, che ha notevolmente ridotto le spese a carico della collettività adottando il metodo della conciliazione per contenziosi di modesta entità, come quelli derivanti dai piccoli incidenti, e Antonio Borriello il quale ha proposto che la Commissione approfondisca l’argomento dando vita ad una mozione, da portare in Consiglio, con proposte concrete volte a superare l’inadeguatezza dell’avvocatura comunale alla quale potrebbe essere affiancata, allo scopo di ridurre le spese ed evitare il loro incrementarsi nel giudizio, una short list di avvocati esterni.