Quella scorsa doveva essere la lunga notte per il rilancio di Anm ed invece la montagna, alla fine, non ha partorito neanche un topolino. L’accordo tra comune e sindacati per il rilancio di Anm manca ed il fallimento dell’azienda del trasporto pubblico locale sembra essere sempre più imminente. Pare che il Sindaco non si sia neanche presentato all’incontro e la cosa non è stata accolta positivamente. Intanto De Luca e De Magistris continuano a rimpallarsi responsabilità e, tanto per cambiare, a farne le spese saranno i lavoratori dell’azienda oltre che gli utenti. Sul fronte EAV è previsto un altro sciopero di 24 ore per il giorno 13 ottobre che comporterà limitazioni, soppressioni e ritardi nei treni di Circumvesuviana, Cumana, Circumflegrea e MetroCampania nord est da Napoli ad Aversa e nei treni di lunga percorrenza per Benevento e Piedimonte. Poco male se dal primo ottobre sono scattate anche le limitazioni al traffico per ridurre i livelli di inquinamento dell’aria. Come debbano spostarsi i napoletani e gli abitanti della provincia, per raggiungere il capoluogo o per tornarsene a casa, non è dato sapersi. I pochi progetti di mobilità ecosostenibile che erano partiti qualche anno fa o sono stati abbandonati, perché non rifinanziati, o sono ridotti all’osso. Ne resiste uno, il car sharing che, tuttavia, mette a disposizione dei cittadini meno di dieci veicoli rendendo questa esperienza virtuosa sostanzialmente irrilevante. D’altro canto spostarsi in auto o in scooter per la città non è mai stato così difficile, tra cantieri aperti, sampietrini saltati e buche enormi che rendono pericolosa per se e dannosa per i propri veicoli la circolazione. Ad ottobre, tra l’altro, dovrebbe essere inaugurato il cantiere per la riqualificazione del Corso Vittorio Emanuele e, a quel punto, si salvi chi può.

Giulia Ambrosio

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