Con 37 voti favorevoli, passa in prima battuta la modifica di legge dello Statuto: il presidente della Regione potrà porre la fiducia su disegni e progetti di legge ritenuti strategici. Avrà anche la possibilità di ricorrere alla procedura d’urgenza ogni volta che sarà necessario. Caduti tutti i 7mila emendamenti ostruzionistici presentati da Movimento 5 Stelle e Forza Italia, attraverso l’approvazione degli emendamenti ‘canguro’ presentati da Stefano Graziano del Pd, partito di cui è presidente campano. Quella di oggi è solo la prima votazione verso l’ok definitivo alla riforma dello Statuto. Fra tre mesi il Consiglio sarà chiamato a votare nuovamente il testo di legge, con maggioranza assoluta.
epositata in Commissione lo scorso settembre, la proposta propone la modifica a 2 articoli dello Statuto: il 49 e il 54. Fiducia e procedura d’urgenza estesi a tutti i provvedimenti ritenuti strategici. Sono stati 7 mila gli emendamenti di Forza Italia (5000) e Movimento 5 Stelle (2000). Tutti di chiaro stampo ostruzionistico. Per i grillini, la riforma è il “chiaro segnale che De Luca non ha una maggioranza”. Accusa alla quale lo stesso governatore ha ribattuto sottolineando, invece, di “avere la fiducia della maggioranza”. “Porre la fiducia – sottolinea – significa sottoporsi all’esame dei consiglieri”. E ha proposto all’aula “una settimana di tempo durante la quale poter presentare ulteriori modifiche al testo di legge”. Un invito ‘raccolto’ senza battere ciglio dal capogruppo Fi, Armando Cesaro,che ha ritirato tutti i 5mila emendamenti. Restavano in piedi solo – si fa per dire – i 2mila dei grillini che hanno provato a discuterli, ma sono stati spazzati via da tre emendamenti di Stefano Graziano del Pd. “Emendamenti sostitutivi”, tengono a precisare dai dem. Nei fatti, emendamenti canguro dato che la loro approvazione ha fatto cadere, in un colpo solo, tutti gli altri. Sembrano dunque ricomposti anche i dissidi tra le fila del Pd, più di un consigliere aveva mostrato la propria contrarietà, parlando di “attacco alla democrazia e alla pluralità delle voci del Consiglio”, salvo poi ammorbidire la posizione – anche se di poco – evidenziando che “se si lavora celermente, non c’è bisogno del ricorso né alla procedura d’urgenza né alla fiducia”. L’istituto della fiducia al momento è previsto solo per i documenti di programmazione economica e finanziaria della Regione, compresi proposte e disegni di legge che siano ritenuti “strategici nella risoluzione di approvazione del Defr”. Al presidente della Giunta regionale viene data la possibilità di chiedere la procedura d’urgenza per testi di legge ritenuti di particolare rilevanza. Se entro 20 giorni dal deposito della legge nella Commissione competente il testo non viene licenziato, arriva direttamente in aula per discussione e approvazione.