Nuova seduta, oggi, della commissione Patrimonio, presieduta da Vincenzo Varriale, dedicata agli approfondimenti su alcuni degli aspetti della complessa questione del patrimonio immobiliare che sarà affrontata dal Consiglio nell’apposita seduta monotematica. Affrontati, alla presenza dell’Assessore al Patrimonio Alessandro Fucito, del direttore centrale Maria Aprea e della dirigente del Servizio competente Natalia D’Esposito e del direttore generale di Napoli Servizi, Ferdinando Balzamo, i temi della dismissione del patrimonio, delle attività degli uffici comunali, dei disciplinari e del contratto con la Napoli Servizi. L’assessore Fucito, dopo aver annunciato l’imminente registrazione del contratto di servizio sottoscritto dal Comune e dalla Napoli Servizi, ha fatto il punto sull’attività di dismissione, attività che, come ha ricordato il presidente Varriale, rappresenta una questione strategica per la vita dell’Amministrazione.

Il precedente gestore, cui spettava la messa in vendita degli immobili fino all’aprile 2013, ha venduto 2843 immobili, privilegiando quelli che, per condizioni oggettive di stato dell’immobile e soggettive dell’acquirente presentavano maggiori probabilità di successo della compravendita. Dal primo luglio, con la scelta di affidamento alla Napoli Servizi di tutte le attività relative al patrimonio, si è proceduto allo svolgimento di una serie di azioni preliminari e necessarie ad ulteriori vendite che dovrebbero portare entro quest’anno ad incassare somme significative. Si tratta, in particolare, delle attività di verifica e di analisi delle manifestazioni d’interesse all’acquisto con caparre versate, dei consensi non accompagnati dal versamento di somme, delle mancate risposte e dei dinieghi alle proposte di acquisto avanzate dal precedente gestore. Ai tempi tecnici necessari allo svolgimento di così tali complesse procedure, relative a 15 mila unità tra immobili ERP e patrimonio disponibile, si accompagna la contemporanea attività di riorganizzazione e rafforzamento degli uffici del patrimonio in un’ottica di partenariato attivo con la società. I disciplinari e il piano delle attività, infine, completano il quadro della definizione dei compiti affidati alla Napoli Servizi, delle modalità e dei tempi di attuazione degli obiettivi e dei relativi costi.

Il direttore generale della Napoli Servizi Balzamo ha chiarito come la sottoscrizione del contratto abbia costituito il punto di partenza per l’avvio di una serie di attività legate alla dismissione, in quanto il contratto rappresenta il titolo necessario ad agire in nome e per conto del Comune. La prima azione messa in campo a seguito della firma, è stata l’emanazione del bando per formare l’elenco dei professionisti cui attingere in caso di contenziosi, elenco che sarà poi oggetto di aggiornamenti periodici. Il piano delle attività, che viene fatto annualmente sulla base delle indicazioni fornite dal Comune, indica nel dettaglio le attività e i costi relativi, ed è collegato strettamente al crono programma che mette in collegamento le varie attività. Quarantacinque sono i dipendenti direttamente dedicati alle attività del patrimonio che beneficiano, comunque, dell’apporto di quanti lavorano ad altre attività connesse.

I consiglieri intervenuti hanno richiesto approfondimenti e avanzato proposte su diverse questioni: per Vernetti, sono fondamentali gli aspetti della dismissione dei beni del patrimonio fuori Comune che costituiscono fonte di enormi spese per l’Amministrazione, di una proficua collaborazione tra uffici comunali e Napoli Servizi e l’informatizzazione degli archivi;  per Addio il contratto deve indicare con chiarezza gli impegni della Napoli Servizi, che devono essere oggetto di facili verifiche da parte degli organi preposti al controllo; per Fellico va recuperato il tempo perduto a causa di scelte sbagliate, che ora si scontano con la partenza ritardata delle attività della Napoli Servizi. Gli uffici del Patrimonio vanno rafforzati con risorse umane ed economiche e vanno distribuiti in zone centrali delle Municipalità i servizi di front office a disposizione dei cittadini; per Troncone le indicazioni delle attività contenute nel disciplinare sono troppo rigide ed appaiono disgiunte; per Antonio Borriello vanno recuperate adeguate risorse per rendere credibile e attuabile un valido programma di manutenzione e gestione, rivedendo il piano di vendita dei locali commerciali che potrebbero apportare introiti di cui vi è grande bisogno in questo momento; per Guangi, è indifferibile il rafforzamento degli uffici del Patrimonio e una collaborazione proficua con la Napoli Servizi che dia risposte ai cittadini, sia nei front office che attraverso i call center; per Aniello Esposito, la manutenzione va fatta in modo affidabile e capillare, indicando con chiarezza nel disciplinare periodicità degli interventi, personale impiegato e investimenti dedicati.

In risposta ad alcuni dei quesiti, il direttore generale Balzamo ha chiarito che il front office, attualmente attivo solo a Ponticelli, sarà rafforzato in un secondo momento con l’apertura di un altro spazio a Corso Malta e di uno nell’area nord. Quanto al call center, il servizio è gestito in house con cinque unità di personale che rispondono a 180 richieste al giorno, servizio che migliorerà ulteriormente non appena sarà creato un centralino autonomo

L’assessore Fucito ha concluso ricordando come nei tempi e con le risorse a disposizione si stia cercando di compiere un lavoro di qualità apprezzabile. In occasione della seduta monotematica sarà portata all’attenzione del Consiglio il contratto completo dei disciplinari, del piano delle attività e del crono programma, ma sarebbe utile che su tutti gli aspetti del patrimonio, accanto alle decisioni dell’Amministrazione, arrivasse dal dibattito un risultato utile alla risoluzione di tutte le questioni ancora aperte.

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