Attivisti e movimenti antagonisti sono scesi in piazza questa mattina per dire no all’ennesima guerra che rischia di scoppiare per la politica estera del neopresidente Usa Donald Trump. Centinaia di persone hanno marciato fino alla nuova Base Nato dove poi si è tenuto un presidio che contesta l’insediamento militare.
“Dalla Siria all’Afghanistan – si legge nell’appello -, dall’Iraq alla Libia fino allo Yemen, le grandi potenze ed i loro alleati stanno seminando morte e distruzione al solo scopo di sottomettere questi paesi al proprio dominio. La competizione tra i grandi predoni in corsa per una nuova spartizione del mondo sta determinando un’escalation militare che rischia di portarci ad un terzo conflitto mondiale nucleare L’Italia, attiva in tutti gli attuali fronti di guerra, sgomita esattamente come gli altri per difendere gli “interessi vitali” del capitale italiano. Le politiche interventiste del governo hanno trasformato il paese in una delle principali piattaforme militari di attacco della NATO. In particolare Napoli, sede dei comandi logistici della VI flotta e della base di Lago Patria, è uno dei più importanti nodi strategici di questo strumento di guerra. Come se non bastasse, il Ministro Pinotti vuole trasformare l’Accademia della Nunziatella in una scuola di guerra per l’esercito europeo. Napoli ed i suoi cittadini sono, dunque, un potenziale obiettivo militare. Contro le aggressioni agli altri popoli Contro l’aumento delle spese militari e le politiche interventiste del governo italiano Contro la presenza di tutte le basi militari Per il ritiro immediato delle truppe italiane all’estero Riprendiamo la lotta contro la guerra ed il militarismo Diciamo No a Napoli base di guerra”.