NOLA – “L’Amministrazione Comunale deve e può assumere una posizione finalmente responsabile in merito alla questione del servizio idrico, e l’unica strada possibile è superare l’attuale gestione fallimentare della Gori: non c’è altra possibilità per tutelare l’interesse reale della cittadinanza e riportare il bene comune acqua ad una gestione efficiente, efficace e con tariffe eque”.
I Consiglieri di Opposizione, Cutolo, Iovino, Marone, Parisi, Pizzella, Scala, Vecchione, Vitale, Tripaldi, concordemente e compattamente, hanno presentato una proposta di delibera all’attenzione del Consiglio Comunale, dando concreto seguito alla richiesta di convocazione dello stesso, a seguito della sconcertante vicenda legata al recupero da parte di G.O.R.I. s.p.a. delle cosiddette “partite pregresse ante 2012”, per una somma complessiva di circa 122 milioni di euro, in esecuzione della delibera n.5/2012 approvata dall’assemblea dei sindaci dell’Ente d’Ambito, anche con il voto favorevole del Comune di Nola.
Proposta di delibera che l’Amministrazione Biancardi ha rigettato, esprimendo voto contrario.
“Si era richiesto che il Comune di Nola, stigmatizzando il comportamento tenuto dal Sindaco nell’assemblea dei Sindaci dell’Ato3 in data 27 ottobre 2012, aderisse alla Rete dei Sindaci e dei comitati per l’acqua pubblica nell’Ato3 Sarnese-Vesuviano, dando inizio al percorso amministrativo di liquidazione della Gori.
Si intendeva richiedere le dimissioni del Commissario straordinario dell’Ente d’ambito Sarnese – Vesuviano, Carlo Sarro, per operare attivamente affinché il Consiglio regionale della Campania approvasse la legge di riordino del settore, ripristinando la capacità di controllo democratico degli enti locali e restituendo agli stessi la competenza diretta in materia.
Nel caso di ulteriori distacchi alle forniture del servizio idrico ai danni dei cittadini, si proponeva l’emissione di un’ordinanza sindacale per disporre prontamente il ripristino del servizio senza alcun addebito, analogamente a quanto accaduto in altri Comuni dell’ambito.
Nelle more della messa in pratica delle azioni necessarie al ripristino di una gestione pubblica dell’acqua, l’Amministrazione avrebbe dovuto esigere la sospensione immediata dei distacchi forzosi della fornitura ai nolani e pretendere il pieno rispetto dei parametri di efficienza del servizio agli utenti, con particolare riferimento alla mancanza d’investimenti: ne sono esempio la scandalosa assenza di servizi fognari nella frazione di Piazzolla, l’irregolare e carente pressione nelle abitazioni, la mediocre qualità organolettica che rendono l’acqua di fatto inutilizzabile per scopi alimentari e la insufficiente manutenzione ordinaria.
Tutto questo non ha trovato l’accoglimento della maggioranza in Consiglio, che ancora una volta ha preferito trincerarsi dietro risposte demagogiche come l’affissione di manifesti nei quali far riferimento ad inesistenti sportelli informativi per i cittadini, contribuendo per l’ennesima volta a disorientare l’utenza, aumentando malcontento e sfiducia nelle istituzioni”.