NAPOLI – “A causa della globalizzazione dei mercati è aumentato considerevolmente il rischio dell’introduzione di nuovi parassiti. Per evitare si verifichi nuovamente quanto accaduto con il cinipide del castagno occorre lavorare ed investire sempre più sulla prevenzione.”
Così Daniela Nugnes, consigliere del presidente Caldoro per l’Agricoltura nel corso del seminario “Nuovi pericolosi insetti di recente introduzione in Campania”, che si è svolto questa mattina presso la sede della Regione all’isola A 6.
“L’anno scorso – ha aggiunto la Nugnes – è stato stilato un protocollo di intesa con gli enti della ricerca e della sperimentazione in agricoltura presenti in Campania per il contrasto alle emergenze. Su questa strada dobbiamo insistere. E’ fondamentale, infatti, continuare a formare gli addetti ai lavori al fine di affianca gli imprenditori agricoli nel contrasto ai rischi e nelle procedure da seguire.”
Il workshop ha fatto il punto della situazione sulla tignola del pomodoro, la rhagoletis completa (nota anche come mosca del noce), la drosophila suzukii e l’ultimo insetto avvistato in ordine di tempo, ossia l’aromia bungii che arriva dall’Oriente (Cina e Corea).
Nel corso delle attività di monitoraggio e sorveglianza del territorio condotte dal personale del Servizio fitosanitario della Regione Campania ne è stata rinvenuta la presenza sia in alcune aziende che in qualche giardino privato nei quartieri napoletani di Fuorigrotta, Soccavo, Astroni e a Pozzuoli in via Campana su piante di albicocco e susino.
Al momento sono una decina gli avvistamenti anche se, quotidianamente, proseguono i monitoraggi degli ispettori fitosanitari che stanno perlustrando l’intero territorio regionale alla ricerca di altri eventuali focolai.
L’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania ha già approntato un piano di azione che, tra l’altro, prevede di dare immediata comunicazione al Servizio fitosanitario regionale della comparsa effettiva o sospetta di aromia bungii; e continua nell’attività di promozione e monitoraggio in collaborazione con i partner dell’intesa Urcofi (Unità regionale coordinamento fitosanitario), con le amministrazioni comunali e con gli Enti gestori dei parchi.
“Ma tutti i cittadini – ha concluso il consigliere Nugnes – devono fare la loro parte. È fondamentale, infatti, in questa fase di monitoraggio, collaborare con i tecnici regionali e con gli ispettori fitosanitari per individuare eventuali piante infette anche nei giardini privati.”
Il piano di azione chiarisce che in caso di mancata collaborazione si rischiano sanzioni amministrative da mille a seimila euro. Le piante infestate o che presentino sintomi della presenza dell’insetto, infatti, devono essere immediatamente abbattute e le radici devono essere asportate e distrutte. Il materiale, inoltre, deve essere trattato termicamente alla presenza di un ispettore fitosanitario o, altrimenti, deve essere imbustato e smaltito successivamente.
Le segnalazioni vanno effettuate al servizio fitosanitario competente per territorio anche attraverso la mail servizio.fitosanitario@maildip.regione.campania.it