NAPOLI – La Commissione Ambiente ha discusso questa mattina della delibera di Giunta (n.44 del 30.1.2013) di proposta al Consiglio di adozione di un Regolamento comunale per l’affidamento e gestione degli orti urbani.

 

La proposta, illustrata dal dottor Risi dello staff assessorato all’ambiente, ha l’obiettivo di rendere generali, trasparenti e standard le procedure per diffondere la pratica degli orti urbani, così come avviene in altre città, e di proporre un nuovo modo di fruizione del verde da parte dei cittadini.

 

L’obiettivo è quello di garantire, attraverso forme di aggregazione sociale, un presidio del territorio e di migliorare le aree verdi cittadine, a cominciare da quelle incolte e abbandonate. Nel merito, la proposta di regolamento prevede che le aree, da 20 a 100 metri quadri, possano essere assegnate (per un massimo di 5 anni) con un bando a famiglie (tra le categorie individuate ci sono pensionati, disabili, disoccupati ecc.) che possono coltivarle, senza scopo di lucro, per il proprio consumo, impegnandosi a costituire delle assemblee di gestione di ogni area e a svolgere una funzione didattica a beneficio dei bambini delle scuole.

Molte perplessità sono state espresse dal consigliere Attanasio (per il quale si rischia di dar vita a forme striscianti di privatizzazione del territorio, con risvolti giuridici da approfondire, a differenza della delibera sulle aree verdi di qualità che, invece, non ha ricevuto ancora attuazione). Il consigliere Zimbaldi ha obiettato la difficile realizzazione pratica del progetto, soprattutto guardando alle aree pubbliche degli insediamenti della L.219; il consigliere Vernetti, infine, ha invitato a non sottovalutare l’aspetto dell’attenzione ai livelli di inquinamento atmosferico che, se impongono prescrizioni e distanze specifiche dalla strada per la vendita dei prodotti, a maggior ragione devono essere valutati in caso di coltivazione.

Il presidente della Commissione Marco Russo, per il quale l’iniziativa è positiva, soprattutto in fase di crisi economica, e per l’impulso che può dare a forme di aggregazione sociale e di nuova educazione ambientale, accogliendo le indicazioni dei consiglieri ha proposto che un approfondimento della delibera sia fatto sugli aspetti della sua applicabilità e in collaborazione con le Municipalità (che già nella proposta hanno il compito di individuazione delle aree) in modo da indirizzare la sperimentazione sulle aree abbandonate e incolte.

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