NAPOLI – Ormai è chiara la strategia messa in campo dalla Regione Campania sulle partecipate regionali e sui loro dipendenti. Minacciare licenziamenti collettivi per poi costringere i lavoratori ad accettare la cassa integrazione. Lo dichiara il coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, Arturo Scotto, a margine del tavolo di vertenza regionale per la risoluzione delle problematiche legate alle partecipate regionali.
Dopo l’Agenzia regionale di Sviluppo Tess, le truppe regionali capitanate dall’Ammiraglio Caldoro vogliono colpire ed affondare anche l’Astir e l’Arpac multiservizi, aziende la cui mission dovrebbe essere invece potenziata. Con tutte le emergenze ambientali presenti in Campania ci chiediamo se sia giusto mettere questi lavoratori in cassa integrazione in deroga a spese di tutti i contribuenti italiani invece di finanziare con risorse utili a svolgere le loro preziose mansioni. I lavoratori nonostante siano 8 mesi senza stipendio hanno continuato a svolgere le loro attività come quella messa in atto a Parco Marinella dove – a mano – hanno provveduto alla differenziazione dei rifiuti e in tanti altri Comuni dove hanno anche ricevuto attestati da parte delle amministrazioni locali. Consideriamo – prosegue Scotto – le richieste di cassa integrazione in deroga per le società regionali un altro evidente segnale di sconfitta e di resa del governo Caldoro. E’ una ammissione di manifesta incapacità di risoluzione delle problematiche legate allo sviluppo e al rilancio delle partecipate regionali e la inadeguatezza nella programmazione nella gestione delle risorse proprie e di quelle nazionali ed europee. Nei prossimi giorni – conclude Scotto – il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà provvederà ad interpellare formalmente il Ministero del Lavoro sull’utilizzo della cassa integrazione in deroga in Campania usata con il chiaro intento di scaricare sull’erario costi dovuti all’insipienza del governo di centrodestra della Regione.