NAPOLI – Il 29 giugno prossimo il coordinatore nazionale del Pdl, Angelino Alfano sarà a Napoli dove non sarà accolto “con l’entusiasmo di alcuni mesi fa”. Parola di Flora Beneduce, consigliere nazionale dei Club della Libertà e componente del coordinamento provinciale del partito,
che in una dichiarazione sottolinea come “l’osanna del PdL napoletano al coordinatore nazionale Angelino Alfano, in visita alla Mostra d’Oltremare lo scorso ottobre, è un ricordo sbiadito”. “Nella sua campagna per l’Italia alla ricerca dei consensi – spiega la Beneduce – Alfano tenterà di raccogliere voti e ammaliare. Questa volta, però, qualche Ulisse potrebbe resistere al suo canto. Io interpreto la delusione di tanti che hanno creduto alle promesse disattese e agli impegni non mantenuti. Aveva lanciato il ‘criterio anatomico’ per l’assunzione di incarichi. Una persona, una poltrona. Aveva parlato di sostegno agli italiani. Si è inginocchiato sotto la zavorra imposta dal premier alle famiglie italiane. Aveva chiesto al partito di avvicinarsi alla gente. Il PdL si è arroccato nei fortini elettorali. Aveva detto di essere alla ricerca di persone carismatiche che sapessero comunicare con le persone. Ha escluso i grandi portatori di voti dagli incarichi istituzionali”. “Mi chiedo – aggiunge l’esponente del PdL – cosa racconterà a tutti quelli che lo avevano salutato come il leader dei liberali, dei moderati, dei garantisti. Mi chiedo come risponderà a quella fascia disillusa che ha smesso di credere nel partito. Io mi auguro vivamente che a Napoli non porti solo vana eloquenza. Spero che sappia spiegare i motivi di tentennamenti e passi indietro. E’ tempo che ai discorsi seguano i fatti, per evitare che il paese venga consegnato all’antipolitica dei grillini o degli estremisti”. “Ripercorra – chiede la Beneduce ad Alfano – le strade della partecipazione attiva e del taglio ai costi della politica. Riprenda il tema dell’incompatibilità a ricoprire doppi o tripli incarichi istituzionali, un costo in termini di democrazia e di rappresentanza. Ad oggi, ci sono ancora consiglieri provinciali che sono anche consiglieri regionali, sindaci che allo stesso tempo rivestono incarichi di consiglieri regionali e/o provinciali, deputati nazionali con due o tre incarichi istituzionali, mariti deputati e mogli consiglieri regionali. Assessori regionali che imperterriti continuano a detenere incarichi di consiglieri regionali, assumendo così, contemporaneamente, il ruolo indirizzo e controllo e quello di gestione amministrativa. E’ uno scandalo che non può perpetrarsi e che i vertici del partito non possono ignorare”. “Non tenendo conto di questo fattore – conclude la componente del coordinamento provinciale del PdL – il partito continuerà a sfaldarsi. Chi ha saputo captare massicci consensi, ed è ancora estromesso da ruoli istituzionali, smetterà di essere collante tra la politica e i cittadini. Si divaricherà la forbice con la base e la disaffezione crescerà. Basta promesse e lusinghe. L’unico discorso che ha un senso è quello della grammatica dei fatti”.