NAPOLI – “Un protocollo d’intesa operativo vagliato da Prefettura e Procura, che coinvolga innanzitutto Confindustria, Camere di Commercio e sindacati, da inserire all’interno

del piano bonifiche regionale per prevenire l’infiltrazione della camorra nel business del risanamento ambientale”, lo chiede il presidente della commissione bonifiche ed ecomafie Antonio Amato intervenendo anche sull’allarme lanciato dal ministro Clini dopo gli accadimenti di Acerra “Nel piano bonifiche regionale dovranno essere inserite regole e norme severe condivise con le parti sociali, per cercare di prevenire l’infiltrazione della camorra nelle azioni di risanamento ambientale. Gli strumenti ci sono, possono essere rafforzati, resi più stringenti e fatti propri dalla politica nel piano di gestione delle bonifiche. In sopralluoghi e audizioni sui siti di stoccaggio rifiuti, è apparso evidente il filo che troppo spesso lega gestione e smaltimento dei rifiuti con gli affari della camorra” afferma Amato “Trasporto e siti di stoccaggio sono i due grandi nodi d’interesse. Si deve intervenire qui. Ma non lo può fare da sola la Regione, chiamata comunque a intervenire. Lo ripeto, la questione va affrontata in modo sistemico” dice il Presidente della Commissione Regionale.

 

“Non basta la videosorveglianza né si può pensare alla camorra come unico responsabile. Ecomafie, roghi, bonifiche, sono parti non separate di un insieme che non può essere affrontato a comparti stagni e chiama in causa tutti gli attori istituzionali e sociali coinvolti. Governo e parlamento sono chiamati a fare la propria parte. Per questo a settembre chiederemo anche un incontro con la commissione nazionale ecomafie, perché ci dicano dopo tante ispezioni effettuate quali azioni la politica sta mettendo in campo, soprattutto quando si interverrà per affrontare il nodo penale del reato ambientale. Fin quando scempi come il rogo di Acerra resteranno indefinitamente impuniti” conclude il Presidente della Commissione Regionale “si continuerà a piangere lacrime di coccodrillo e incolpare la camorra, ma si continuerà pure a morire, persone e territori, nell’attesa del prossimo rogo tossico che non tarderà ad arrivare”

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