NAPOLI – “L’ approvazione in Giunta del Piano delle Bonifiche è un importante passo in avanti verso la pianificazione regionale in materia ambientale.” Così l’ assessore all’Ambiente Giovanni Romano commenta la delibera di adozione del Piano.
Il provvedimento ha recepito le osservazioni scaturite dal lavoro svolto dalle Commissioni regionali Ambiente e Bonifiche, che hanno espresso il loro parere favorevole. Ora passa al Consiglio regionale per l’approvazione finale.
“Lo sforzo fin qui compiuto – sottolinea Romano – è stato quello di dotare la Campania di strumenti integrati tra loro, in modo tale da avere una strategia di base, una cornice, rispetto alle criticità presenti sull’intero territorio e presentarsi così con le carte in regola all’ imminente momento di programmazione per il 2014-2020 delle risorse europee.
“Il Piano Bonifiche si aggiunge al Piano di gestione dei rifiuti urbani, al Piano di gestione dei rifiuti speciali e al Piano di gestione dei rifiuti nei porti della Regione. Una parte del Piano si sta già attuando con la realizzazione concreta degli interventi di bonifica previsti nel Programma delle compensazioni ambientali finanziato dalla Regione e dal Ministero dell’Ambiente. Una ulteriore e significativa parte del Piano sarà realizzata nei prossimi mesi perché, grazie all’azione incisiva del presidente Caldoro, è prossima l’approvazione della delibera di Giunta che finanzia gli interventi di bonifica dei siti oggetto della procedura di infrazione comunitaria del 2007, per un importo di 60 milioni di euro. Ringrazio tutte le strutture competenti che hanno permesso il rispetto del cronoprogramma e tutti gli stakeholders che, con le loro osservazioni, hanno consentito una corretta integrazione di questo strumento. Il Piano bonifiche come gli altri Piani approvati è stato redatto, infatti, proprio assicurando la massima partecipazione degli enti e delle associazioni interessate”, conclude Romano.
SCHEDA – I CONTENUTI DEL PIANO
Il Piano Regionale di Bonifica è lo strumento di programmazione e pianificazione, previsto dalla normativa vigente, attraverso cui la Regione provvede ad individuare i siti da bonificare presenti sul proprio territorio, a definire un ordine di priorità degli interventi sulla base di una valutazione comparata del rischio ed a stimare gli oneri finanziari necessari per le attività di bonifica. Nel 2005 la Regione Campania si è dotata del Piano Regionale di Bonifica delle Aree Inquinate (PRB), predisposto ai sensi del D. Lgs.22/97, approvato in via definitiva con Ordinanza Commissariale n. 49 del 01.04.05 e successivamente con Deliberazione di G.R. n.711 del 13.06.05 e pubblicato sul BURC numero speciale del 09.09.05. Il Piano Bonifiche appena approvato rivede l’esistente, anche alla luce dell’esecuzione di interventi di subperimetrazione di siti di interesse nazionale: l’ultimo aggiornamento dei dati relativi a ciascuno dei siti censiti risale a settembre 2010.
Nel Piano Regionale di Bonifica i siti individuati sono stati raggruppati in n. 3 diversi elenchi, in base alla tipologia di interventi da adottare ed in coerenza con le definizioni della normativa vigente: 1. L’Anagrafe dei Siti da Bonificare (ASB); 2. Il Censimento dei Siti Potenzialmente Contaminati (CSPC) locali; 3. Il Censimento dei Siti Potenzialmente Contaminati nei Siti di Interesse Nazionale (CSPC SIN); Sono state individuate inoltre “Aree Vaste”, costituite, nella maggior parte dei casi, da siti inclusi nei SIN (Siti di interesse nazionale) e dalle relative aree di interconnessione. Al fine di orientare le risorse disponibili verso gli interventi di risanamento di tutte quelle aree per le quali è già stata accertata una situazione di contaminazione o la necessità di adottare interventi di bonifica, tutti i siti precedentemente inclusi nel censimento del PRB 2005, e per i quali non risulti ad oggi accertato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC), sono stati trasferiti in un elenco da trasmettere ai Comuni, per la effettuazione delle verifiche in ordine alla necessità o meno di procedere all’esecuzione di indagini preliminari. In tale elenco sono stati altresì inclusi i siti, aggiornati a febbraio 2009, per i quali una serie di segnalazioni pervenute agli Enti competenti (Sequestri Autorità Giudiziaria, Verbali sopralluogo ARPAC), segnalano la possibilità che si siano verificate situazioni di possibile contaminazione non ancora accertate.