Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Pietro Foglia, ha dibattuto su temi politici legati al Piano paesaggistico regionale, iscritto all’ordine del giorno della seduta consiliare odierna, ma non è andato avanti nei lavori per l’approvazione del disegno di legge per la mancanza del numero legale (23 presenti) emersa dal voto elettronico, richiesto dall’opposizione, su un emendamento all’art. 7. La seduta, già precedentemente aggiornata per consentire una riunione dei Capigruppo, si è, così, conclusa, tenuto conto che l’orario di chiusura era programmato per le ore 18.
Nell’aprire il dibattito consiliare, l’assessore regionale all’urbanistica Ermanno Russo ha ricordato che “nell’ultima seduta di Consiglio abbiamo deciso di convocare il tavolo dei Capigruppo di tutte le forze politiche che ha dato buoni frutti avendo trovato una sintesi sull’intero provvedimento e in particolare sull’art. 7 inerente l’attuazione della pianificazione paesaggistica nella quale viene rafforzata la componente naturalistica e ambientale del paesaggio regionale attraverso strumenti di pianificazione sostenibile”. L’esponente di Forza Italia ha ringraziato i consiglieri regionali “per il contributo dato da tutti a questa legge importante per il territorio campano che ha rinnovato il disegno di legge di cui discutiamo che è diverso da quello originario e oggi appartiene a tutto il Consiglio”. Il capogruppo del Pse, Gennaro Oliviero, ha evidenziato che “la maggioranza deve dimostrare di avere i numeri per approvare questo provvedimento e invece ci sono moltissime assenze. La maggioranza ha il dovere di garantire la maggioranza e l’opposizione di fare l’opposizione e noi la faremo fino in fondo”. Dello stesso avviso il collega di partito Corrado Gabriele che ha ricordato: “per mesi abbiamo fatto le barricate contro l’art. 15, che introduce norme inattuabili sul condono edilizio e sui piani territoriali di zone a rischio cementificazione dal sapore elettoralistico, e di tutta risposta la maggioranza lo ha inserito nel Collegato alla legge finanziaria 2014, imponendolo con la questione di fiducia, e oggi pretende che l’opposizione approvi il Piano paesaggistico per darle la possibilità di sbandierarlo come risultato di buon governo”. Per questi motivi Gabriele ha abbandonato l’Aula per dissenso politico. Il capogruppo del Pd Lello Topo ha stigmatizzato “il forte ritardo provocato dalla maggioranza nell’approvare questo provvedimento che ha accumulato due anni di ritardo e che oggi il centrodestra vorrebbe approvare per farne uno spot elettorale” e il consigliere Antonio Amato (Pd) ha sottolineato che “la maggioranza ha avuto anni a disposizione per approvare questo provvedimento, adesso vorrebbe farlo con i numeri determinanti dell’opposizione solo per agitare il vessillo del piano paesaggistico in campagna elettorale”.
Il capogruppo di Forza Italia Gennaro Nocera ha evidenziato che “l’importanza del provvedimento, che delinea il quadro per lo sviluppo territoriale, deve far superare ogni ostacolo per trovare una sintesi politica nell’interesse della Campania”. “In Conferenza dei Capigruppo si è registrata un’intesa su questo disegno di legge che, attraverso il lavoro di approfondimento degli emendamenti, ha trovato la più ampia condivisione politica” – ha aggiunto il consigliere Gennaro Salvatore (Caldoro-Presidente), per il quale “non si deve vanificare l’importante risultato di approvare il piano paesaggistico che è frutto del lavoro di tutti”. Dello stesso avviso il collega di gruppo, Giovanni Fortunato per il quale “l’opposizione non deve perdere questa occasione di approvare un provvedimento così importante per motivi elettoralistici”.
“L’approvazione, con la fiducia, dell’art. 15 nel collegato è stato uno schiaffo a questa opposizione – ha detto la consigliera Anita Sala (Cd) – e adesso pretendere che il centrosinistra approvi il disegno di legge è assurdo ed anche ridicolo”.
Per il capogruppo di Fd’I-An Luciano Passariello “questa legge è in Aula da oltre due anni e in Conferenza dei capigruppo sembrava essere stato concordato un percorso comune nell’interesse dei cittadini e non della maggioranza e dell’opposizione. Quindi, non esiste maggioranza o opposizione o numero legale quando si deve approvare un provvedimento importante per il territorio a meno che – ha sottolineato Passariello – questa legge non la si voglia approvare”.
Dello stesso avviso il presidente della IV Commissione Pasquale Giacobbe (gruppo misto) per il quale “la logica che oggi vorrebbe applicare l’opposizione sarebbe credibile se fosse stata applicata dall’inizio della legislatura e, se fosse stata applicata, avrebbe fatto anche il bene della stessa maggioranza; oggi per la prima volta si è interrotto un ‘metodo’ e la maggioranza deve cogliere l’occasione per ritrovare se stessa”. “La maggioranza deve garantire i suoi numeri – ha aggiunto il consigliere Antonio Marciano (Pd) – e non deve dimenticare quanto accaduto con il collegato alla legge finanziaria 2014 con il quale si è colta l’occasione per approvare provvedimenti inattuabili sul condono edilizio dal sapore elettoralistico e che abbiamo notizia che saranno oggetto di impugnativa da parte del Governo”.
“E’ inconcepibile che la maggioranza, che non ha i numeri per essere autosufficiente, chieda all’opposizione di approvare il Piano paesaggistico – ha aggiunto il consigliere Carlo Aveta (gruppo misto – La Destra) per il quale “il centrodestra dovrebbe interrogarsi sui motivi che hanno portato alla dissoluzione politica ed anche umana della coalizione”.