ACERRA – Con delibere del 3 luglio 2012 la Giunta comunale di Acerra, presieduta dal sindaco Raffaele Lettieri, propone che il Consiglio comunale deliberi l’approvazione di due progetti fondamentali per lo sviluppo della città di Acerra, entrambi finanziati dalla Regione Campania nell’ambito dei fondi Por Fesr 2007-2013.
I due progetti sono:
· LA CITTA’ SICURA: parco urbano e interventi di messa in sicurezza dei percorsi pedonali e viabilità di connessione, riqualificazione degli spazi esterni e manutenzione straordinaria della scuola elementare nel Rione Spiniello, in variante alla strumentazione urbanistica vigente.
· LA CITTA’ DELLA SCUOLA: asilo nido, scuola materna, elementare e media, nell’ambito del programma “Più Europa” Fesr 2007-2013, in variante allo strumento urbanistico vigente. I due progetti in questione rientrano nell’ambito del piano degli interventi approvato già nel 2010, in conformità degli interventi specifici del programma “Più Europa”.
Tali strategie sono state delineate nell’ambito del Por 2007-2013 che prevede attraverso l’obiettivo operativo “città medie”, interventi integrati di sviluppo urbano per la rigenerazione delle città con popolazione superiore ai 50mila abitanti. «La proposta della Giunta al Consiglio comunale si rende indispensabile per evitare che Acerra perda fondi già stanziati e fondamentali soprattutto per la messa in sicurezza dei percorsi di viabilità e per l’educazione e l’attività scolastica dei nostri ragazzi – ha dichiarato il sindaco Raffaele Lettieri -. Sono certo che di fronte a questa emergenza, determinata dai ritardi accumulati nel tempo, tutte le forze presenti in Consiglio sapranno dare la propria risposta responsabile nell’unico interesse della città di Acerra».
Il vice sindaco, Dott. Tito D’Errico, risulta assente alla votazione in ossequio a quanto previsto ex art 78, Testo Unico 267/2000 che al comma 2 recita: gli amministratori di cui all’articolo 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado.