Nel Pd “ciò che manca è il carattere diffuso di un profilo etico. Sul punto vedo una qualche disinvoltura o sottovalutazione di troppo. Si discute adesso se siano rispettate le regole, ma non è questo il punto. Senza una comune sensibilità, le regole saranno sempre aggirabili. Se si consolida l’idea di una moralità come prerequisito essenziale, anche le trasgressioni saranno ridotte drasticamente. Altrimenti c’è un serio rischio di deriva. Anche i piccoli episodi possono prospettare una realtà di distorsioni ampie. Così Luigi Berlinguer, ex presidente della Commissione di Garanzia del Pd, in un’intervista al Mattino in cui auspica che “la questione di Napoli sia vissuta come un chiaro avvertimento”. “Escludo che nel Pd ci sia una questione morale. Gli episodi non sono la norma, ma l’eccezione. Esiste il rischio però che l’eccezione dilaghi. Ecco perché occorre tutelarsi per tempo, evitando un disastro futuro”, osserva Berlinguer. “Esiste una questione morale in un partito quando questo è nel pieno di una bufera. Ecco, io non vedo pioggia, ma sbaglieremmo a sottovalutare lo sfondo di nuvole nere”. Sulle primarie, “le ritengo necessarie e fondamentali, credo però che vadano apportati dei correttivi che le mettano al di sopra di ogni sospetto”, dice Berlinguer. “Penso, per esempio, e senza voler assolutamente suggerire paragoni tra Nord e Sud, alla straordinaria prova che ci ha offerto Milano, modello di una consapevolezza democratica altissima. Dove non sono valsi criteri di cordata, ma valutazione vera sui candidati”.

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