Matteo Renzi si è rotto le scatole, per non dire altro. Il premier e il suo entourage non ne possono più della telenovela sulle primarie in Campania. Per molto tempo Lorenzo Guerini e Luca Lotti hanno spinto per evitare un voto che si sarebbe trasformato in una bolgia. In una resa dei conti. Ma il gruppo dirigente campano, anche stavolta, non si è dimostrato all’altezza. I renziani non sono stati in grado di esprimere un nome unitario alternativo a Vincenzo De Luca. Le altre componenti hanno giocato solo a “distruggere”, cercando di indebolire gli amici-nemici. Il risultato? A quattro giorni dalle primarie (si dovrebbe votare il primo marzo) è ancora aperta la partita sul nome di Gino Nicolais, come candidato super partes. Ieri è ufficialmente iniziata la raccolta di firme a sostegno dell’ex ministro. Fino alla tarda serata se ne contavano una cinquantina. Solo un antipasto, hanno assicurato i promotori, tra cui Guglielmo Vaccaro. Oggi la lista sarà completa. I firmatari indicheranno Nicolais e chiederanno per sabato prossimo la convocazione dell’assemblea regionale per superare le primarie. In base allo statuto serve il 60% dei delegati. Secondo i supporter del presidente del Cnr oltre i due terzi dell’assemblea firmerà il documento per lanciare la sua candidatura. Tra loro anche quattro delegati vicini ad Andrea Cozzolino, e il delegato di Simone Valiante, sponsor di Gennaro Migliore. Ma è possibile che l’iniziativa pro Nicolais sia giunta fuori tempo massimo. Come detto, Renzi è stufo di questo lungo tira e molla. E ora potrebbero essere proprio i vertici nazionali,  dopo aver lavorato per bypassare la consultazione, ad opporsi al superamento delle primarie. Far saltare tutto a quattro giorni dal voto potrebbe essere un rimedio peggiore del male. Ma Vaccaro sembra comunque ottimista. ”C’è la possibilità di un’ampia convergenza, circa il 66% del partito regionale, su un profilo importante come quello di Nicolais per mettere fine a una querelle poco edificante. In queste condizioni le primarie non sono più attuali. Meglio tardi che mai – conclude Vaccaro – e a chi dice che siamo fuori tempo massimo dico che quando ci sono i numeri non c’è discorso che tenga”. Per Roma invece il tempo potrebbe essere scaduto. E quindi? Le primarie si faranno. O forse no. Lo sapremo entro oggi. È il giorno delle comiche finali.

Mario De Michele

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