NAPOLI – “Se non vinco al primo turno cercherò di vincere al secondo”. Così, a Napoli, Nichi Vendola. Per le primarie di domenica prossima dice di aspettarsi grande partecipazione: 2 milioni-2milioni e mezzo di elettori. A chi, poi,gli chiede cosa succederà se si arriverà ai ballottaggi, Vendola risponde: “Cerchero di vincere”.
La sinistra, per Nichi Vendola, “bisogna rinnovarla, bisogna mettersi in rapporto con la vita dei giovani”. A Napoli, a margine di un intervento a poche ore dalla conclusione della campagna per le primarie, Vendola sottolinea che “non c’é parola più moderna della parola eguaglianza, o solidarietà o giustizia sociale”. “La modernità di chi vende l’anima al mercato a me non piace – ha aggiunto – mi piace la modernità di chi afferma il primato della dignità”.
Le lettere, i biglietti che gli sono stati regalati in tutta Italia durante la campagna per le primarie del centrosinistra, Nichi Vendola ha intenzione di raccoglierle in un libro, “un epistolario che parla dell’Italia di oggi e che farà bene a tutti leggere”. Lettere, quelle che gli sono state date, che in tantissimi casi parlano della “disperazione della gente, del dramma della precarietà, di genitori che non vedono un futuro per i propri figli”. A Napoli, nel corso di un suo intervento a poche ore dalla votazione per le primarie, Vendola ha attraversato quasi tutti i temi sociali. Il lavoro, innanzitutto (“i lavoratori sono soli in un paese crudele che assicura un futuro mutilato”), e poi la crisi (“se si guarda solo alle spread, si va verso la deriva”). Un passaggio lo ha riservato anche alla situazione delle carceri chiamando in causa un “livello di disumanità che contrasta con i principi della Costituzione”. Ed ancora il governo “che non si occupa della politica industriale” e stoccate anche alla sinistra “che per troppo tempo è andata in vacanza”.