‘Fidanzopoli’ al Comune di Napoli? “Al limite è una cosa che riguarda Realfonzo e la compagna, non la mia Giunta, ma un ex assessore e forse è un motivo in più per cui ho fatto bene a mandarlo via”. A parlare è il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che chiarisce di non “parlare di magistratura che fa indagini politiche, ma di riferirsi a chi legittimamente è stato escluso da un percorso politico e si rifugia nelle aule giudiziarie”. “Una distorsione della democrazia”, la definisce de Magistris. “Le persone che ho allontanato possono sentirsi legittimamente dispiaciute, amareggiate e anche arrabbiate – afferma – ma non si va in un’aula giudiziaria”. Il sindaco assicura di non essere preoccupato ma di provare “amarezza” perché la città, a suo avviso, “non ha bisogno di rancori, né di interessi personali”. “Queste persone – sottolinea – fanno battaglie personali”. Sulla questione di Chiara Zanichelli, la ex staffista del Comune, de Magistris ha detto di “non sapere perché il vicesindaco l’ha presa”.

“Gli staffisti lavorano in base a rapporti di collaborazione volontaria – ha aggiunto – Possono essere presi per ragioni di simpatia, prima si prendevano per ragioni politiche cioè perché lo ordinava il segretario di partito”. Il sindaco ha fatto sapere che i suoi, di staffisti, “sono persone che ho preso per la loro competenza”. “Se Sodano l’ha scelta perché Realfonzo gli ha segnalato una persona preparata va bene – ha detto ancora – al limite è Realfonzo che, visto che è la compagna, poteva avere un problema a segnalarla. È un problema che non riguarda me e la nostra giunta semmai riguarda un ex assessore”. I “dispiaceri personali non vanno trascinati sulla città” e, allargando il discorso, il sindaco ingloba anche Bernardino Tuccillo, ex assessore comunale al Patrimonio. “Un secondo prima che io legittimamente lo ritenessi non idoneo, mi considerava il politico migliore del mondo, il miglior leader, il migliore amico, la persona migliore del mondo – ha raccontato – Non posso credere che uno, in un minuto, cambia idea semplicemente perché non ha la poltrona, perché magari prima esagerava un pochino”.

“La differenza tra me e loro è che io ho messo da parte anche le cose che non mi piacevano e continuo a perseguire l’interesse pubblico – ha proseguito – loro ormai da mesi portano avanti alcune battaglie personali”. “Non capisco perché si debba trascinare una vicenda giudiziaria – ha detto ancora – Il direttore Riccio non voleva i contratti alle maestre. Ma perché si deve fare una battaglia politica su questo? E’ un prefetto, una persona delle istituzioni non deve trascinare una città su questi temi”. Piuttosto che “trascinare in sede giudiziaria” questioni “personali”, “chi si vuole prendere una rivincita, lo facesse in sede politica”. “Si candidassero contro di me, facessero un movimento politico, battaglie di piazza – ha concluso – così magari la gente viene a sapere quali sono le vere ragioni che stanno dietro a Realfonzo o alle incapacità della Riccio”.

 

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