Raccogliendo l’appello lanciato nei giorni scorsi dal sindaco dimissionario, Massimo Carandente Giarrusso, che richiamava i consiglieri comunali ad un atto di responsabilità, Andrea Micillo, consigliere eletto tra le fila del Pdl, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica.
“Sono solidale col sindaco a cui già nei mesi scorsi avevo espresso tutto il mio appoggio e lo faccio nuovamente oggi raccogliendo la richiesta di Giarrusso a cui va tutta la mia comprensione – ha spiegato in una nota Micillo -. Capisco lo stato d’animo del primo cittadino e dunque, proprio a supporto della persona, ho protocollato le mie dimissioni. Quarto ha comunque bisogno di persone come Massimo Giarrusso che dopo tanti anni di buio aveva riportato un po’ di fiducia alla città”. E’ il secondo consigliere comunale che si dimette, dopo il blitz dei carabinieri in comune a seguito dell’inchiesta aperta dalla Dda di Napoli su quattro persone, un consigliere comunale, un dirigente ed un collaboratore del comune ed un imprenditore, accusati di presunte collusioni con i clan camorristici. L’inchiesta che si riferisce a concessioni edilizie clonate rilasciate a partire dal 2009 per favorire il clan Polverino, operante nell’area flegreo-maranese, ha indotto il sindaco, Massimo Carandente Giarrusso, non indagato, a dimettersi, ‘per meglio favorire il lavoro della magistratura’ come ha spiegato in una lettera aperta alla città. Prima di Micillo aveva rassegnato le dimissioni il capogruppo dell’Udc, Giovanni De Vivo, che nel corso dell’ultimo consiglio comunale aveva solidarizzato con il sindaco, anche se con qualche distinguo.