«Il primo ministro Renzi sabato oltre che andare a fare una passeggiata con Franceschini a Pompei, che speriamo non diventi uno spot elettorale, dovrebbe andare con i ministri Guidi e Poletti a Carinaro, in provincia di Caserta, e spiegare agli oltre 800 lavoratori dell’ex Indesit come mai il proprio stabilimento sarà chiuso a pochi mesi dall’acquisizione dell’impresa da parte del gruppo americano Whirlpool, che pure all’atto dell’acquisto aveva sottoscritto una serie di impegni che sembra non voler rispettare. La Campania vive una crisi sociale drammatica, con oltre il 50% di disoccupazione giovanile, quasi il 65% per le donne e il Governo non fa niente se non prendere in giro i cittadini sbandierando ogni giorno di una ripresa che nel nostro territorio si fa davvero fatica a vedere e parlando degli effetti salvifici del “job acts”, che invece è chiaro a tutti peggiorerà ulteriormente la situazione». Salvatore Vozza, candidato alla presidenza della Regione Campania di “Sinistra al Lavoro” usa toni duri nel commentare l’annunciata chiusura dello stabilimento ex Indesit di Carinaro. «Facciamo appello al Governo e al premier Renzi – ha detto Vozza – affinché si schieri senza tentennamenti dalla parte dei lavoratori, non con semplici parole e attestazioni di solidarietà, ma lavorando con i vertici della multinazionale per trovare soluzioni che evitino una nuova, gravissima emorragia di posti di lavoro in Campania». «Al premier – ha proseguito – vogliamo ricordare che il lavoro si crea e si difende con investimenti e con una seria politica industriale e non con un ennesimo restyling al ribasso delle forme contrattuali. Al proposito, in queste stesse ore, i 180 lavoratori dell’Alenia di Capodichino, società del gruppo Finmeccaninca, stanno manifestando la propria preoccupazione per la creazione di una nuova società che assorbirà anche la propria azienda, una newco in cui la principale azienda statale italiana conserverebbe solo una percentuale di minoranza, mentre la proprietà sarebbe privata. Anche in questo caso le prospettive industriali sono ancora poco chiare e sembrano non sorridere ai lavoratori. Queste situazioni purtroppo confermano il colpevole disinteresse e l’assenza di una strategia di sviluppo del Governo e del premier Renzi per il Mezzogiorno. Ancora una volta la Campania è trattata come una terra di conquista, da sfruttare per la propria bellezza e poi abbandonare ai suoi problemi. Renzi ci mostri con fatti concreti che ci sbagliamo». «Le gravi responsabilità del Governo – ha concluso Vozza – si sommano purtroppo alla completa insipienza del governatore Caldoro, totalmente incapace non solo di creare occasioni di sviluppo per la nostra regione, ma anche solo di difendere il lavoro dei propri cittadini. Caldoro assiste passivamente e impotente allo smantellamento dell’apparato industriale campano ed anzi, come nel caso dell’Eav con oltre 250 licenziamenti annunciati, contribuisce in modo diretto a ridurre i livelli occupazionali del nostro territorio».

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