Nuovo colpo di scena nella telenovela delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Campania. Se fino a ieri la partita sembrava ormai chiusa sul nome di Gino Nicolais senza passare attraverso la consultazione prevista per il prossimo 22 febbraio, oggi lo scenario politico è di nuovo mutato. L’indicazione romana di puntare sull’ex ministro ha sollevato più di una perplessità nel gruppo dirigente e nella base del Pd campano. Nicolais è visto come un candidato debole che potrebbe quindi compromettere la vittoria del centrosinistra alle regionali. Si sta lavorando quindi a possibili soluzioni alternative. Qualcuno spinge per celebrare le primarie però bloccando la candidatura di Vincenzo De Luca, che di fatto verrebbe sospeso. Un’ipotesi difficilmente sostenibile sotto il profilo politico perché l’ex sindaco di Salerno ha i requisiti per potersi candidare in quanto le sue vicende giudiziarie non sono in contrasto con il codice etico del partito. Resta quindi ingarbugliata la matassa per individuare il competitor di Stefano Caldoro. E proprio perché i democrat non sanno che pesci prendere appare sempre più probabile un altro, ulteriore e a questo punto ridicolo rinvio delle primarie. Si parla dell’8 marzo. In seguito agli ultimi sviluppi si profilano due ipotesi. La prima: lo svolgimento delle primarie senza la partecipazione di De Luca con in campo Andrea Cozzolino, Gennaro Migliore, Marco Di Lello e Aniello Di Nardo. La seconda: il superamento delle primarie con in campo, volente o nolente, Nicolais, oppure, come ormai stiamo scrivendo da tempo, la discesa in campo del ministro della Giustizia Andrea Orlando, che da sempre è la prima scelta di Matteo Renzi.
Mario De Michele