La strategia è chiara. Ma inconfessabile. Il Pd spinge per il matrimonio con Ncd-Udc alle prossime regionali in Campania per cestinare le primarie e sbarazzarsi di Enzo De Luca e Andrea Cozzolino. L’alleanza con i centristi infatti spazzerebbe via due nomi ingombranti, cioè per nulla graditi a Matteo Renzi. Non a caso in queste ore le diplomazie romane dei due partiti sono al lavoro. Costantemente. I tempi son stretti. L’appuntamento con le primarie del Pd è fissato per il 14 dicembre. E le candidatura saranno presentate ufficialmente nei prossimi giorni. Bisogna fare in fretta se si vuole sbarrare la strada al sindaco di Salerno e all’europarlamentare. Le prove tecniche di dialogo tra dem e centristi per ora funzionano. Secondo il Vangelo di Matteo ci sono tutte le condizioni per traghettare il modello romano in Campania. Ma soprattutto c’è la scappatoia politica per fare uscire sul piano regionale i renziani dall’angolo. E per farlo serve una scossa che faccia saltare il tavolo delle alleanze, scontate fino a poco tempo fa. Ecco il flirt tra Pd e Ncd-Udc campani. Che secondo qualcuno sarebbe molto di più di un semplice amoreggiamento. Addirittura c’è chi azzarda anche l’ipotesi che Lorenzo Guerini, atteso a Napoli il 14 novembre, possa già diffondere il “verbo” di Renzi: si va in coalizione con i centristi. A quel punto niente primarie Pd e addio ai sogni di gloria di De Luca e Cozzolino. In caso di intesa si opterebbe per un candidato alla presidenza super partes. Come si dice in questi casi di “alto profilo”. Che dovrebbe stare bene ai due partiti. In questa direzione sta spingendo con forza il capogruppo dem in Regione Lello Topo. Che sta trovando una sponda importante proprio tra la gran parte dei consiglieri regionali centristi, sempre più in rotta di collisione con Stefano Caldoro. È inutile dire che lo sposalizio tra Pd e Ncd-Udc scatenerebbe un effetto a cascata con l’esondazione dell’attuale quadro politico. Sel si tirerebbe fuori dalla mischia. E i centristi perderebbero pezzi. Il primo a prendere le distanze sarebbe l’assessore regionale Pasquale Sommese, fedelissimo del governatore. Certo, per ora siamo ancora nella fase delle grandi manovre. Ma se il manovratore è Renzi arriverà da Roma un preciso diktat antimanzoniano: questo matrimonio s’ha da fare. Per buona pace di De Luca e Cozzolino.
Mario De Michele