Lui non lo ammetterà mai. Ma nella testa di Vincenzo De Luca c’è un chiodo fisso: scegliere la persona giusta per il ruolo di vicepresidente della giunta regionale della Campania. Sarà il vice a guidare l’ente di Palazzo Santa Lucia dopo l’inevitabile sospensione del neogovernatore. La tagliola della Severino scatterà, come ha spiegato il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, dopo la proclamazione degli eletti. Che ci sarà a breve. È il tempo delle scelte, dunque. E la più importante riguarda appunto quella del vicepresidente. Mentre De Luca combatterà sul piano giudiziario contro la legge che lo congela dalla carica (in attesa del pronunciamento del Consulta sull’eventuale incostituzionalità), sarà il vice a impugnare il timone della Regione. Perciò dovrà possedere due doti: godere della massima fiducia dell’ex sindaco di Salerno e avere un consistente bagaglio di esperienza e competenza. Doti rare. Soprattutto la prima. Sono in pochi a far parte del cerchio magico di De Luca. In cima alla lista c’è sicuramente Fulvio Bonavitacola, deputato, tra l’altro relatore di una proposta di legge di modifica della Severino. L’uomo giusto al posto giusto. Almeno stando alle intenzioni del neogovernatore. Il parlamentare salernitano è un deluchiano doc. Un vero e proprio fedelissimo. Insomma, uno su cui si può fare affidamento senza temere colpi bassi. E De Luca già all’indomani delle elezioni ha preso in considerazione questa opzione, pur non escludendo una scelta a sorpresa: “Sarà un nome che vi farà sognare”, ha detto nei giorni scorsi. Da Roma i renziani spingono per un vice in gonnella. Si è profilata l’ipotesi Assunta Tartaglione. Ma il segretario regionale dem sembra intenzionata a dedicarsi all’assetto del partito campano. Che peraltro non sta messo benissimo. Qualche temerario del team di Renzi ha avuto l’ardire di far circolare il nome di Pina Picierno. Una provocazione più che una proposta. Che ha fatto venire la proverbiale orticaria a De Luca. Immaginate la Picierno a capo della Regione solo per un week-end. Sarebbe un cataclisma dalle proporzioni apocalittiche. Un’ecatombe. A conti fatti il nome del vicepresidente arriverà presto, ma per svelarlo bisognerà attendere ancora un po’. Incertezza anche sugli altri componenti dell’esecutivo. Eppure qualcosa si muove. Per il comparto, delicato e fondamentale, della Sanità si deve parlare di commissario e non di assessore. Probabilmente almeno per il prossimo anno fin quando il piano di rientro sarà definitivamente chiuso il settore resterà commissariato. La legge però è cambiata: commissario non è più il presidente della Regione, ma un tecnico nominato dall’esecutivo nazionale. Il governatore starebbe pensando a Giuseppe Zuccatelli, attuale presidente dell’Agenzia nazionale servizi sanitari, nonché redattore della parte del programma deluchiano relativo alla sanità. Potrebbe essere lui dunque un altro uomo, in un posto chiave, di cui fidarsi. Serve l’accordo con il partito nazionale. L’interlocutore privilegiato di De Luca resta Luca Lotti, che ha condotto e vinto il braccio di ferro con Lorenzo Guerini per far candidare l’ex sindaco di Salerno alle primarie. In caso di scelte “interne” (tra gli eletti) in prima fila c’è senza dubbio Mario Casillo. Il consigliere uscente è stato riconfermato con una barca di voti. Addirittura 31.307. Numeri da capogiro. Che non possono essere trascurati. Il sogno di Casillo sarebbe quello di diventare assessore ai Trasporti. Ma non è escluso che De Luca possa avocare a sé settori strategici proprio come i Trasporti, oltre che l’Ambiente. Come sempre il toto-assessori prosegue incessantemente. E finora i bookmakers sono pronti a scommettere solo sul nome del vicepresidente. Per loro sarà Bonavitacola. Ma il cilindro di De Luca è sempre pieno di conigli da estrarre al momento giusto per lasciare sbalorditi gli spettatori. Pardon, gli elettori.

Mario De Michele

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