«Renzi ha preso una decisione che non è quella che avrei preso io, ma comprendo le sue motivazioni». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, commentando ai microfoni di «Radio Anch’io» su Radiouno gli effetto del decreto di sospensione firmato dal presidente del Consiglio. «In questo clima con un’opinione pubblica frastornata e anche indignata – ha aggiunto De Luca – era difficile fare diversamente, se avesse fatto qualunque altra scelta si sarebbe scatenata un’aggressione politico-mediatica centrata sulle contestazioni delle leggi ad personam». Ma questo, ha sottolineato De Luca, è «un capovolgimento della realtà: l’unica vera legge ad personam è la legge Severino che garantisce un privilegio a un gruppo rispetto ai cittadini normali» perché «garantisce che i parlamentari e i membri del Governo non siano sottoposti alla Severino diversamente da tutti gli altri», ha concluso De Luca. «La mia posizione è semplicissima: c’è la sospensiva e si fa ricorso, già nelle passate vicende due Tar, un Consiglio di Stato e un Tribunale civile hanno dato ragione a chi ha fatto ricorso e chi era stato sospeso è stato reinsediato da Tribunali amministrativi o civili. Mi aspetto con grande serenità la stessa pronuncia dal Tribunale di Napoli» ha aggiunto il presidente della Regione parlando dei due ricorsi presentati al Tribunale civile di Napoli contro il decreto firmato dal premier Renzi che ne dispone la sospensione dalla carica. «Dopo la pronuncia – ha aggiunto De Luca – cominceremo a lavorare in un clima di serenità. Noi non c’entriamo niente con vicende come Mafia Capitale, le firme false o i casini interni a un partito; qui c’è contraddittorietà tra la Costituzione e una legge sgangherata come la Severino che tutti giudicano insostenibile ma che nessuno ha il coraggio di cambiare». Per De Luca «non c’è alcun vuoto di potere, la legge prevede che il Consiglio regionale si riunisca entro 20 giorni dalla proclamazione. È un riflesso della campagna di aggressione mediatica che ha cancellato ogni questione di merito, tutto è confusione e tutto è Severino. Ma – ha ribadito – mi sono mosso nel rigoroso rispetto della legge che stabilisce il diritto di elettorato attivo e passivo; se poi c’è un groviglio normativo in contraddizione con la Costituzione questo dovrebbe convincere il Parlamento, a partire dal vicepresidente Di Maio, a svegliarsi perché si rischia di cancellare il diritto dei cittadini di esprimere il voto, siamo di fronte a cose di carattere eversivo rispetto a una democrazia matura», ha concluso De Luca.