La IV Commissione consiliare permanente, presieduta da Pasquale Giacobbe (Forza Campania) condividerà la battaglia degli Istituti Autonomi Case Popolari per la riduzione della pressione fiscale a loro carico e per il rilancio delle politiche di edilizia residenziale pubblica attraverso lo stanziamento di adeguate risorse volte a dare risposte adeguate al crescente e drammatico disagio abitativo nel nostro territorio.
E’ quanto è emerso dalla riunione tenuta stamani nella quale sono stati ascoltati l’assessore al patrimonio del Comune di Napoli Alessandro Fucito e i commissari straordinari degli Istituti Autonomi Case Popolari di Napoli, Salerno, Avellino, Benevento e Caserta in merito al disegno di legge, a firma del già assessore regionale Marcello Taglialatela, che prevede la trasformazione degli Enti strumentali per la realizzazione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e sociale, in Azienda regionale per l’edilizia sociale, allo scopo di rilanciare le politiche abitative regionali attraverso lo snellimento, la razionalizzazione e l’efficientamento gestionale.
“Il nostro è un tavolo aperto di confronto su un tema sociale di scottante attualità che deriva dalla disoccupazione e dalla povertà dilaganti in Campania e soprattutto a Napoli e provincia e che richiede dialogo sociale costante e risposte politiche decise per le quali investiremo il Consiglio regionale e tutte le forze politiche” – ha detto Giacobbe.
Dall’audizione sono emerse le gravi problematicità del settore, in particolare il mancato investimento da oltre vent’anni di risorse economiche nazionali per l’edilizia residenziale pubblica e il pesante carico fiscale tra Imu ed Irap che mette a rischio la stessa sopravvivenza degli Enti chiamati a svolgere l’importante funzione sociale di dare risposta al disagio abitativo, sempre crescente a causa della crisi finanziaria e sociale, e di salvaguardare la coesione sociale.
“L’emergenza abitativa, che colpisce tutto il Paese e particolarmente Napoli e provincia, va affrontata sul piano nazionale con il coinvolgimento di Anci e sul piano regionale con politiche che destinino maggiori risorse al settore” – ha detto l’assessore Fucito – che ha espresso perplessità circa l’ipotesi di riforma e ha sottolineato “la positività, anche dal punto di vista delle economicità di scala, di avere un Istituto autonomo case popolari che ha radicamento e storia nel nostro territorio; per questo esso va rilanciato in un’ottica di rilancio dell’intero settore dell’edilizia sociale soprattutto nell’area metropolitana di Napoli, dove vivono 1 milione e 300 mila abitanti e dove, anche a causa dei disagi sociali, la richiesta di edilizia sociale continua a crescere”.
“Le problematiche che attanagliano il settore non troveranno soluzione della trasformazione degli enti in azienda regionale – ha sottolineato il commissario straordinario dell’Iacp di Napoli Carlo La Mura – , mentre su di esse occorre una mobilitazione politica totale affinchè il nostro Paese torni ad investire sull’edilizia popolare”. Altro elemento di criticità emerso dalle audizioni, riguarda la salvaguardia delle specificità territoriali delle realtà edilizie popolari di ciascuna provincia le quali, hanno sottolineato alcuni commissari, tra cui Pasquale Annunziata di Avellino e Boscaino di Benevento, non troverebbero adeguata rappresentazione in un soggetto unico seppure articolato in cinque distretti provinciali. Positivo, invece, il giudizio del commissario straordinario di Iacp di Salerno Luigi Grimaldi, che ha evidenziato le potenzialità dell’ iniziativa legislativa volta a rimodernare e rilanciare il settore e ha auspicato interventi correttivi rispetto all’accentramento gestionale previsto, nonché la previsione di un regime transitorio.