MELITO – Ressa alla presentezione delle liste il candidato sindaco Antonio Amente e sua nipote, la consigliera regionale Malfada, costretti a farsi refertare in ospedale dove sono stati giudicati guaribili in 10 giorni

Ecco li racconto di Antonio Amente: “Questa mattina, sabato ventisette aprile 2013, subito dopo la presentazione delle liste a me collegate, avevo espresso la volontà di poter effettuare una campagna elettorale serena, sgombra da veleni e da polemiche, ma purtroppo mi sono dovuto immediatamente ricredere. Nonostante fosse scaduto il termine ultimo per la presentazione delle liste in Comune, fissato per le ore 12, due persone hanno provato a consegnare altrettante liste, l’Api e l’Udc. Lo stesso candidato sindaco del centrosinistra, Venanzio Carpentieri, ha abbandonato la zona predisposta per la consegna delle liste, che nel frattempo era stata transennata dalle forze dell’ordine su mia richiesta, per cercare di portare all’interno l’ex vicesindaco, Gino Gabbano, arrivato in Comune intorno alle 12,15 per presentare la lista dell’Udc. A quel punto, per non permettere il compimento di un’azione chiaramente illegale, mi sono posto da scudo, ma Carpentieri mi ha prima aggredito verbalmente per poi strattonarmi nel tentativo di allontanarmi, tutto ciò sotto l’occhio vigile di due militari dell’Arma. Era presente anche mia nipote, la consigliera regionale Mafalda Amente, al settimo mese di gravidanza, che è stata a sua volta spintonata sulla regione addominale da Carpentieri. Soltanto grazie all’intervento delle persone presenti si è evitato il peggio, ma ciò non è stato sufficiente per impedire che si concretizzasse una vera e propria vergogna politica. I presenti, oltre una trentina di persone, vedendomi in evidente stato di agitazione ed al tempo stesso confusionale, mi hanno accompagnato all’ospedale di Giugliano, dove pochi minuti più tardi è giunta anche mia Nipote Mafalda Amente che lamentava forti dolori addominali. Sono stato, così, visitato dal personale medico del pronto soccorso, che ha riscontrato una grave crisi ipertensiva,ed un forte stato di agitazione, oltre a contusioni alla spalla e alla mano sinistra. Mi sono stati immediatamente somministrati medicinali con una prognosi di dieci giorni salvo complicazioni. Subito dopo è stata visitata mia nipote, Mafalda Amente, alla quale è stata iniettata una fiala di un noto medicinale e le sono state diagnosticate contusioni alle mani ed alla regione addominale. Essendo al settimo mese di gravidanza, le è stata richiesta una visita ginecologica ed una visita ortopedica con una prognosi di dieci giorni salvo complicazioni. Preoccupata per il suo stato di gravidanza, è scoppiata in una vera e propria crisi di pianto. Alla luce di quanto accaduto anche l’increscioso episodio dell’ammissione di due liste (Api ed Udc), consegnate abbondantemente oltre i termini consentiti, passa in secondo piano. A tal riguardo, colgo però l’occasione per annunciare la presentazione di un ricorso al Tar ed una denuncia alla Procura della Repubblica ed ai Carabinieri, per far sì che venga fatta giustizia e i due partiti siano fuori gioco per le elezioni amministrative del 26 e 27 maggio prossimo.”

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