NAPOLI – Il Consiglio comunale convocato per l’approvazione del Piano Straordinario di riequilibrio finanziario pluriennale (ai sensi dell’articolo 243 bis del Dgls. 267/2000 così come integrato e modificato dal D.L. n. 174/2012 convertito in Legge n. 213 del 20/12/2012) è iniziato, sotto la presidenza di Raimondo Pasquino, alla presenza di 45 consiglieri.
Il presidente Pasquino ha innanzitutto chiesto un minuto di raccoglimento per le vittime della Shoah in occasione della Giornata della Memoria appena trascorsa. Il consigliere Vittorio Vasquez, a sua volta, è intervenuto per commemorare il clochard di nome Franco, morto la scorsa settimana, e ricordare gli sforzi che il Comune ed il volontariato fanno per prestare assistenza alla comunità dei senza fissa dimora, che conta oltre 2000 persone in città, smentendo anche che la città abbia un atteggiamento di indifferenza come sostenuto dalla campagna di stampa sviluppatasi all’indomani della morte del clochard.
Si sono svolti a questo punto alcuni interventi (per articolo 37): il consigliere Nonno sullo stato delle strade cittadine e sulle situazioni di pericolo che questo determina; il consigliere Moretto sulla paventata chiusura dell’ospizio di Posillipo; il consigliere Antonio Borriello per chiedere sia smentita notizia su eventuale sanatoria su morosità per alloggi ERP.
Il Sindaco de Magistris ha a questo punto chiesto la parola per sottolineare che Napoli è un laboratorio sul pre-dissesto e che il Piano proposto nasce in contesto normativo durissimo che l’Amministrazione, interpretando la legge, ha cercato di mitigare, ad esempio aumentando fino a 18 mila euro la fascia di esenzione Irpef. A differenza della vecchia politica, e delle sue scelte scellerate, con il Piano si comincia a ragionare sul lungo periodo con l’obiettivo che, nel 2023, il Comune abbia un vero equilibrio dei conti, anzi di virtuosità degli stessi. Sottolineando la difficoltà di amministrare per 18 mesi senza soldi, il Sindaco ha messo in evidenza gli aspetti positivi della manovra come il rispetto per il 2012 del patto di stabilità, e la spesa del personale che è scesa (se i dati saranno confermati) sotto il 50% della spesa, il che consentirà dalla primavera in poi di avere stabilità nelle politiche del personale, la possibilità entro la fine di febbraio, grazie agli oltre 200 milioni di euro che arriveranno una volta approvato il piano, di cominciare a pagare i creditori fino alle settimane del 2010. Il Sindaco ha concluso con la speranza che, con il nuovo Governo, si possano introdurre significative modifiche nel decreto la cui durezza è inaccettabile non solo per il Comune ma per i cittadini.
L’Assessore Palma, a sua volta, ringraziando uffici coinvolti nella redazione del Piano, ha sottolineato che la norma ha ampi margini di miglioramento. Il Piano nasce, ha ricordato, dopo l’operazione verità che ha fatto emergere un disavanzo di 850 milioni alla data del 2011 e consente non solo di ripianare il disavanzo ma anche di aggredire altre “patologie” (come i debiti fuori bilancio da soccombenze nel contenzioso, e quella dell’errata previsione delle entrate da riscossione delle multe). Si tratta, ha continuato ricapitolandone i punti principali, di una manovra di 3 miliardi e 163 milioni, per il 31% garantita dalle entrate effettive (soprattutto dismissione del patrimonio disponibile per 700 milioni) e per il 40% da economie di spesa per servizi, fondate soprattutto su razionalizzazioni della spesa. L’assessore ha concluso comunicando che è già attivo un tavolo permanente tecnico per la lotta all’evasione i cui risultati saranno comunicati in occasione della revisione semestrale del Piano, insieme a quelli che saranno resi possibili dall’incrocio delle banche dati (a cominciare dall’incrocio con i dati Arin) che consentiranno un recupero dell’evasione senza precedenti. In conclusione, ha detto l’assessore Palma, si tratta di un Piano credibile, fondato su scelte coraggiose che potranno riportare l’ente in un percorso di normalità.
Il Consiglio ha quindi ascoltato l’intervento del consigliere Moxedano il quale ha sottolineato che il Consiglio intende con la discussione, nonostante ci sia stato poco tempo per istruirla, dare al Piano un contributo significativo per uscire da una situazione finanziaria disastrosa, frutto di eredità passate.
A questo punto, respinta a maggioranza la proposta del consigliere Moretto di sospendere la seduta per riprenderla domani mattina (con il Consiglio già convocato in prosieguo), il Consiglio ha votato a favore della proposta del presidente della Commissione Bilancio, Elpidio Capasso, di sospendere per un’ora la seduta per consentire la riunione della Commissione con i Revisori dei Conti (riunione che non si era potuta svolgere prima del Consiglio, così come era stato previsto).