NAPOLI – Rifiuti e tumori: la Regione Campania istituisce il gruppo di lavoro multidisciplinare salute-ambiente che dovrà studiare se esiste un nesso tra la presenza di rifiuti sversati illegalmente negli anni e l’aumento di malattie nella popolazione. La delibera che istituisce il gruppo è stata pubblicata sul Burc della Campania.
Il gruppo avrà il compito di esaminare la letteratura scientifica in materia per raccogliere le “evidenze scientifiche” relative a fattori di rischio ambientale per la salute dei cittadini, definire linee di studio che possano documentare possibili conseguenze “di eventuali situazioni ambientali campane potenzialmente dannose per la salute della popolazione”, “censire e valutare” gli studi epidemiologici effettuati per analizzare se esiste una relazione tra esposizione ambientale e malattie, “con particolare riferimento alle patologie neoplastiche e a quelle neonatali e malformative”. Ancora, si legge nel testo della delibera, il gruppo di lavoro, che con una frequenza almeno trimestrale dovrà presentare una relazione sulle attività svolte, dovrà indicare un modello di approccio sistematico alle criticità individuate, proponendo criteri, modalità e tempi degli interventi nel campo della prevenzione e in quello delle bonifiche. Sarà inoltre compito del gruppo individuare indicatori in grado di monitorare l’andamento dello stato di salute dei cittadini e lo stato dell’ambiente. Il gruppo di lavoro regionale, i cui componenti saranno successivamente indicati con un provvedimento del presidente della Giunta, dovrà, entro sei mesi dalla data della nomina, provvedere alle finalità per le quali viene costituito. La partecipazione al gruppo di lavoro, viene evidenziato nella delibera, è a titolo gratuito. Tra le premesse della delibera, si prende atto sia delle indagini della magistratura che hanno indicato “con chiarezza” l’esistenza di un traffico illecito di rifiuti speciali provenienti dal Nord e sversati in Campania e dell’esistenza di numerosi studi che “sebbene in assenza di chiara evidenza epidemiologica, registrerebbero un peggioramento di diversi indicatori di salute potenzialmente associati al precitato traffico illecito di rifiuti speciali e al conseguente degrado ambientale”.