“La notizia del rinvio del Consiglio Regionale di insediamento è l’ennesima prova, inconfutabile, di come un signorotto che vuole per forza mettere le mani sulla Regione, favorito dalla totale mancanza di responsabilità del presidente del Consiglio, cerca giorno dopo giorno di farsi beffa della legge e della speranza dei cittadini campani che attendono risposte alle loro istanze”. Lo si legge in una nota di Valeria Ciarambino. “Noi non ci stiamo. Domani il Gruppo dei consiglieri regionali del M5S e i parlamentari campani saranno alle 10 al Consiglio regionale Isola F13 Centro Direzionale. De Luca e la sua maggioranza non possono continuare ad aggiungere illegalità ad illegalità. Il 29 giugno è la data di insediamento del consiglio regionale convocata dal consigliere anziano e pubblicata sul Burc del 23 giugno: è quella la data fissata in cui inizia la legislatura. Il consigliere D’Amelio, sconvocando la prima seduta, sta compiendo un atto illegittimo dalle conseguenze legali ancor più gravi: in quella prima seduta infatti il Consiglio deve assolutamente prendere atto della sospensione di De Luca, è un atto dovuto per legge. Abbiamo diffidato la D’Amelio dal compiere questa ennesima illegalità. Stanno uccidendo la Campania! Siamo da oltre un mese senza un presidente di Regione per l’assurda candidatura di un condannato alla carica di Presidente per colpa del Partito Democratico e di Matteo Renzi. La Campania ha bisogno di una guida forte e sicura. Il caos istituzionale in cui De Luca ha gettato la Campania ci sta facendo perdere milioni di euro di fondi europei come ha denunciato il commissario europeo Cretu. Non c’è una giunta che possa occuparsi delle tante crisi aziendali. Chi sta difendendo oggi i posti di lavoro in Campania ai tavoli di crisi al Ministero ? La sanità è allo sbando, Chi si occupa dei problemi dei cittadini? Bisogna tornare immediatamente al voto, i problemi della Campania non possono aspettare che De Luca risolva i suoi problemi giudiziari. I costi delle nuove elezioni li chiederemo a De Luca e Renzi. La Campania non può morire per mano di un condannato che si beffa della legge”.