NAPOLI – E’ stata licenziata, in seguito all’esame congiunto delle commissioni consiliari III e IV, la Proposta di Legge relativa ai “Provvedimenti in materia di suoli industriali”. Si tratta, si legge in una nota congiunta dei consiglieri regionali Pietro Foglia (Udc), Rosa D’Amelio (Pd) e Antonio Marciano (Pd), “di un provvedimento che introdurrà nella legislazione regionale meccanismi che favoriscano la riutilizzazione dei suoli e dei reliquati per nuove iniziative industriali, evitando che immense aree industriali diventino cimiteri di fabbriche dismesse”. Soddisfatti i consiglieri regionali D’Amelio, Foglia e Marciano.
Per Rosa D’Amelio, “uno degli impegni assunti con gli operai Irisbus viene mantenuto con questa proposta di legge che é una boccata di ossigeno per le aree ex art. 32 delle zone terremotate irpine”. Pietro Foglia richiama l’attenzione sul ruolo, nella proposta di legge, dei consorzi Asi: “Con questa legge è auspicabile che si ponga fine a un contenzioso che talvolta si è trascinato per anni tra i consorzi delle aree di sviluppo industriale e le curatele fallimentari, consentendo il recupero ai fini produttivi ed occupazionali di stabilimenti e lotti dismessi che potranno essere riassegnati ad imprenditori in possesso dei requisiti previsti dalla legge e che assicurino investimenti nei settori produttivi favorendo sviluppo e occupazione”. “Le vicende dell’Irisbus – aggiunge Foglia – o degli altri numerosi stabilimenti nelle aree industriali del post terremoto, dove da anni ci sono insediamenti ormai abbandonati, possono trovare una soluzione favorevole attraverso questa legge che obbliga i consorzi Asi a non rimanere inerti nelle ipotesi di inattività o di fallimento delle unità produttive”. Antonio Marciano sottolinea che con tale proposta di legge sarà possibile “preservare la destinazione industriale delle aree su cui insistono insediamenti produttivi. In una fase di crisi e di recessione come questa che stiamo vivendo abbiamo il dovere di difendere il patrimonio industriale della nostra regione evitando il rischio che su un’area industriale dismessa o al fallimento di una azienda possano seguire operazioni speculative su i suoli e sugli immobili realizzati e soprattutto apriamo alla possibilità di nuovi investimenti e nuovi insediamenti produttivi nella nostra regione”.