FRATTAMINORE – Monitoraggio e cooperazione. Questo, il comune denominatore degli interventi che sindaci e assessori hanno offerto all’incontro che nella serata di venerdì 7 settembre ha animato la sala consiliare del comune di Frattaminore dove, su invito del sindaco Vincenzo Caso, sono stati convocati i primi cittadini dei comuni napoletani e casertani coinvolti dal drammatico fenomeno dei roghi tossici, per fare insieme il punto della situazione su quella che è ritenuta ormai a tutti gli effetti un’autentica emergenza sanitaria e ambientale.
All’interno del percorso di protesta e sensibilizzazione iniziato a fine giugno con la costituzione del coordinamento comitati fuochi, presente al tavolo dei sindaci con i propri rappresentanti, Lucio Iavarone, Antonio Marfella e don Maurizio Patriciello, l’incontro promosso dal sindaco Caso è stato anche l’occasione per confrontarsi sulla denuncia che il coordinamento intende presentare contro il presidente della Regione, i presidenti delle Province di Napoli e Caserta, il sindaco di Napoli e di oltre 40 comuni che insistono lungo il confine tra le province di Napoli e Caserta.
A partire dalla serie di proposte raccolte in un documento che il coordinamento ha recapitato agli amministratori presenti, l’incontro è andato avanti a due velocità. In una prima fase i sindaci e gli assessori intervenuti hanno specificato che gran parte delle proposte del coordinamento erano state già messe in atto nei propri comuni, ma che per carenza di fondi non si è potuto dare seguito a quelle attività di vigilanza volte alla prevenzione del fenomeno roghi.
Limitazione alla quale gran parte degli amministratori, da Frattamaggiore, a Casalnuovo, passando per Cardito e Caivano, hanno risposto con la proposta di istituzione sistemi interprovinciali di videosorveglianza, e nuclei interprovinciali di vigilanza composti dai rappresentanti di carabinieri, polizia, vigili urbani, corpo forestale, capaci di mettere insieme le forze contro una problematica difficilmente gestibile singolarmente dai vari comuni.
Dopo lunghi minuti trascorsi sul solito balzello di responsabilità tra organi comunali e sovracomunali, a scuotere il dibattito è giutno l’accorato intevento di don Maurizio, che ha esortato una volta per tutte a fare fronte comune e alzare il tiro dal punto di vista mediatico per cercare di catalizzare l’attenzione della comunità europea, che sarà presente a Caivano nella serata del 23 settembre tramite l’europarlamentare Erminia Mazzoni, su un problema che è estremamente più grave di quanto Ministri e politici locali vorrebbero far credere.
Intervento che come una scossa ha visto, di fatto, il cambio di direzione della discussione soprattutto grazie alle proposte dell’assessore all’ambiente del comune di Casoria, Pasquale Tignola, e del sindaco di Crispano, Carlo Esposito che si sono detti pronti a dare vita a dure forme di protesta e all’annuncio di dimissioni, nei confronti degli organi regionali e nazionali indifferenti alla richiesta di aiuto provenienti dai comuni impegnati su questo delicato fronte.
Significativa, come sottolineato dallo stesso sindaco Caso, fatta eccezione per la presenza, tra l’altro spontanea, dell’assessore all’ambiente del comune di Parete, Raffaele Tessitore (che ha richiamato l’attenzione sulla vicenda del fantomatico progetto SISTRI per il tracciamento satellitare dei rifiuti speciali – ndr), la totale assenza dei rappresentanti comunali dei comuni casertani e in particolar modo dell’agro aversano invitati all’incontro.
La serata si è conclusa con l’impegno degli amministratori presenti a sottoscrivere un documento congiunto da presentare in prefettura al prossimo vertice sulla questione roghi, nel quale indicare le misure messe in atto dai vari sindaci e quelle da implementare attraverso l’impegno della stessa prefettura, evitando le solite farse pilatesche che giovano solo all’intresse di affaristi e criminalità organizzata che da anni lucra sulla pelle dei cittadini di questo terriotorio e follemente sulla loro stessa pelle.
Vincenzo Viglione