NAPOLI – I dati sullo “stato di salute” della sanità in Campania, con particolare riferimento all’adozione delle nuove tariffe per le prestazioni specialistiche; il caso legato alla recente sentenza della Corte Costituzionale con la quale si dichiara l’illegittimità della norma che vietava il pignoramento delle risorse assegnate alle Asl da parte dei centri privati accreditati beneficiari di titolo esecutivo; il recente decreto regionale numero 88/2013 con il quale si fissano i limiti di spesa per le strutture  ambulatoriali private accreditate e altro ancora saranno oggetto di una conferenza stampa convocata per mercoledì 31 luglio alle ore 12.00 presso l’Hotel Mediterraneo in Via Ponte di Tappia, 25 a Napoli.

Presente il sen. Vincenzo D’Anna, presidente nazionale di FederLab Italia, l’associazione dei laboratoristi d’analisi.

“Non possiamo che rimarcare, ancora una volta, l’approssimazione e la mancanza di una corretta programmazione sanitaria posta in essere dalla gestione commissariale della Regione Campania che, seppur condizionata dal piano di rientro dal debito, continua a trascurare il reale fabbisogno di prestazione sanitaria da parte dell’utenza” spiega D’Anna, il quale punta il dito contro “la sottostima del fondo destinato alle prestazioni”. Fondo, aggiunge il leader dei laboratoristi: “realizzato attraverso una serie di alchimie contabili che non possono non determinare anche quest’anno l’anticipato esaurimento delle prestazioni gratuite per l’utenza e soprattutto per le fasce deboli ed i malati cronici”. Un contesto, aggiunge il parlamentare: “ulteriormente aggravato dai massicci pignoramenti in atto presso le Asl che rappresentano il frutto dell’incapacità manifestata dalla Regione di addivenire, in questi anni, ad una pratica ipotesi transattiva con i fornitori di beni e di servizi”.

“Lavorare in queste condizioni – conclude il presidente di FederLab – non è più possibile. Questa condotta ha, infatti, un unico inevitabile sbocco: quello di condurci all’interruzione dell’erogazione gratuita delle prestazioni sanitarie che sono comunque sottostimate in ragione dell’effettivo fabbisogno necessario a garantire i livelli essenziali dell’assistenza sanitaria in Campania”.

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