NAPOLI – Il vicepresidente, la giunta e il consiglio provinciali di Napoli, sciolti oggi dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “proseguono la loro attività fino alle prossime elezioni”, che cadrebbero nella primavera del 2014. Lo afferma il presidente facente funzione della stessa Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, che riferendosi al decreto di scioglimento parla di atto dovuto e afferma che “nella realtà ciò di cui oggi abbiamo tremendamente bisogno è la chiarezza”.

“Anche queste procedure, assolutamente legittime – aggiunge Pentangelo ricordando le norme che si applicano nel caso di decadenza del Presidente della Provincia, come accaduto con l’on. Luigi Cesaro, dimessosi e poi candidatosi alla Camera – rischiano solo di complicare il nostro percorso e di penalizzarci nella nostra credibilità istituzionale”. “I problemi reali – sottolinea Pentangelo – sono altri, come la quantizzazione dei tagli e l’incertezza che gravita sul futuro delle Province e delle Città Metropolitane”. Pentangelo ha citato l’esempio del Consiglio di Stato che ieri si è pronunciato – a suo parere – “in maniera sibillina e un po’ pilatesca sul nostro ricorso che aveva procurato la sospensiva del Tar sulla ripartizione dei tagli tra le amministrazioni provinciali italiane”. “Si dice, in pratica – ricorda Pentangelo – che una revisione dei tagli, sulla cui legittimità si esprimerà nel merito a maggio il Tar produrrebbe ricadute sui bilanci degli altri enti coinvolti”. Per Pentangelo, tutto ciò è “paradossale, ovvero giustificare eventualmente un’ingiustizia per ragioni di opportunità. Questo mi preoccupa. Tutto il resto rende solo più problematica la nostra attività”. “Tutti – conclude Pentangelo – dal sottoscritto agli assessori, ai consiglieri, siamo determinati e consci delle nostre responsabilità per cui, dopo un’oretta di incertezze, abbiamo già ripreso tranquillamente la nostra attività e proseguito nell’agenda dei lavori della giornata”.

 

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