NAPOLI – “Non ci avrete mai come volete voi!” è lo slogan scelto dagli studenti dell’UDS per la mobilitazione nazionale di domani. In Campania saranno cinque i cortei da cui si muoverà la protesta degli studenti, uno per provincia. A Napoli partenza alle 9.00 da piazza Garibaldi; ad Avellino partenza alle 9.00 da piazza D’Armi; a Benevento partenza alle 9.00 da piazza Risorgimento, a Caserta alle ore 9.00 da piazza Garibaldi; a Salerno alle 9.00 da stazione Ferrovia.
L’abolizione del PDL Aprea; un piano straordinario sull’edilizia; l’abolizione del 5 in condotta e del limite delle 50 assenze (che si è dimostrato uno strumento repressivo piuttosto che educativo); l’elaborazione dello Statuto degli Studenti in stage; il finanziamento di una legge regionale per il diritto allo, l’elaborazione di una legge quadro nazionale; la copertura totale delle borse di studio; l’abolizione del ricorso all’INVALSI come strumento di valutazione; l’innalzamento dell’obbligo scolastico: sono alcune delle richieste degli studenti guidati dall’UDS. “Con l’apertura delle scuole – commenta il coordinatore dell’Unione degli Studenti della Campania Stefano Kenji Iannillo – avevamo posto l’attenzione sulla vendita della scuola pubblica, presentandoci davanti a tutti gli edifici scolastici con cartelli “Vendesi” e striscioni. Nei giorni scorsi, invece, abbiamo denunciato la vendita del trasporto pubblico, con la chiusura delle stazioni, i tagli delle corse e degli orari e l’aumento dei prezzi dei biglietti. Gli ultimi vent’anni di privatizzazioni si avviano a giungere ad un drammatico/inesorabile/prevedibile/triste epilogo. Con il pdl Aprea, attualmente in discussione in commissione parlamentare, si va a minare rappresentanza e partecipazione studentesca, oltre che ad ammettere l’ingresso di privati all’interno dei consigli dell’autonomia (gli attuali consigli d’istituto). Tutto questo rientra in una serie di politiche che compromettono il bene pubblico, di tutti, il sapere come il lavoro”. “Noi – afferma – crediamo che il sapere, la scuola, non sia un qualcosa su cui tagliare, ma su cui investire, non solo in nome di un progresso socio-culturale, ma anche economico”. “Domani saremo in tutte le piazze Italiane – conclude – per contestare il progetto di legge Aprea, ma soprattutto per presentare un’alternativa reale alle politiche di austerity, un’alternativa che parta dal basso, dai bisogni materiali e immateriali degli studenti, di chi la scuola la vive ogni giorno”.