NAPOLI – La Commissione Scuola, presieduta da Salvatore Pace, si è riunita oggi per un’audizione del console dello Sri Lanka, Salvatore Puglisi, e di una rappresentanza di operatori culturali del Paese asiatico sul tema dell’istruzione scolastica.

I figli dei numerosi membri della comunità sri lankese di Napoli, ha spiegato il console, frequentano le scuole nel Paese d’origine, piuttosto che nella nostra città, per l’impossibilità, altrimenti, di seguire un percorso di studi che garantisca l’apprendimento della propria cultura. La scelta si spiega, inoltre, con la necessità di conseguire un titolo riconosciuto in quella che oltre ad essere la nazione d’appartenenza è anche, il più delle volte, il luogo di residenza definitiva. I lunghi orari di lavoro dei genitori, spesso impegnati fino a tarda sera, rendono ancora più difficile la frequenza delle scuole cittadine, possibilità che, invece, potrebbe essere garantita dai centri culturali che fanno capo ad alcuni cittadini sri lankesi, ma che, però, sono attualmente privi di un formale riconoscimento.

La diversità culturale, ha sottolineato il console Puglisi, è un valore da preservare, e per questo andrebbe elaborata una soluzione che consenta l’armonizzazione delle esigenze espresse dalla comunità con la frequenza delle scuole cittadine .

La normativa nazionale in materia, ha ricordato il presidente Pace, non consente se non alle scuole statali o di altri enti locali e a quelle paritarie il rilascio di titoli di studio riconosciuti, e impone l’obbligo scolastico dai 6 ai 16 anni. Su queste basi, sarebbe però possibile elaborare, di concerto con la comunità dello Sri Lanka, una proposta articolata che preveda diversi passaggi: un accordo di rete con le scuole più direttamente coinvolte per la formazione dei docenti alla cultura sri lankese; l’elaborazione, da parte degli stessi istituti, di unità didattiche per approfondire la storia, la geografia e altri aspetti della cultura del Paese; l’apertura di centri di promozione culturale dello Sri Lanka per l’accoglienza dei ragazzi nelle ore pomeridiane e la loro preparazione agli esami per il conseguimento del titolo di studio riconosciuto in patria; una convenzione tra il Comune e il Ministero dell’Istruzione dello Sri Lanka per consentire agli studenti di sostenere qui gli esami periodici richiesti.

La proposta ha raccolto il consenso degli altri consiglieri intervenuti (Frezza e Vernetti), che hanno sottolineato come il percorso di collaborazione indicato potrebbe portare alla creazione di un progetto pilota da applicare a tutte le altre comunità straniere presenti a Napoli.

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